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Economia
Debito in salita e Pil tra i peggiori in Ue, in Italia i conti non tornano
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Crescita economica italiana a rischio: nel radar debito e deficit

L'Italia si trova in una difficile situazione economica, con il debito pubblico destinato a crescere nei prossimi anni e il rapporto deficit/PIL che si colloca tra i peggiori in Europa. Questo è il quadro delineato da un'analisi recente condotta dall'Osservatorio dei Conti Pubblici e rilanciata da Money.it.

Nonostante le speranze di un futuro migliore in termini di crescita economica e riduzione dell'inflazione, il panorama delle finanze pubbliche delle principali potenze globali mostra segni di fragilità. Il livello di indebitamento, in particolare, ha raggiunto cifre allarmanti in seguito alla pandemia da Covid-19.

In questo contesto, l'Italia spicca per la sua vulnerabilità. Nonostante le dichiarazioni ottimistiche del Governo Meloni riguardo a indicatori positivi come l'occupazione o la stabilità dello spread, ci sono diversi motivi per mantenere un atteggiamento di vigilanza. Un'approccio più lungimirante, anziché concentrarsi esclusivamente sul breve termine dettato dalle dinamiche politiche, potrebbe contribuire a costruire una base economica più solida e credibile per il Paese.

Debito e deficit rappresentano campanelli d'allarme costanti, e le prospettive economiche internazionali, incluse quelle del Fondo Monetario Internazionale (FMI), non sono affatto incoraggianti per l'Italia. Ciò emerge chiaramente confrontando i dati del FMI con la situazione italiana. Il nostro Paese si trova in una trappola caratterizzata da deficit e debito crescenti, ponendolo tra le nazioni più a rischio.

L'indebitamento eccezionalmente elevato sta colpendo molti Paesi nel mondo, con un trend preoccupante che coinvolge sia economie avanzate che in via di sviluppo. Secondo l'analisi condotta da Alessio Capacci, Gianpaolo Galli e Rossana Arcano sull'Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani, dal 2020 diversi Paesi hanno già dichiarato default sul loro debito, mentre molti altri sono a rischio. Tra i Paesi avanzati, l'Italia è considerata particolarmente vulnerabile.

Secondo le previsioni del FMI, l'Italia vedrà uno dei maggiori incrementi nel rapporto debito/PIL nei prossimi anni. Questo è evidente nelle proiezioni che indicano un aumento di quasi due punti percentuali nel 2024 e di oltre sette punti percentuali entro il 2029. Tale tendenza è in gran parte attribuibile all'effetto ritardato dei finanziamenti edilizi collegati al Superbonus 110%.

Mentre il Regno Unito e gli Stati Uniti registreranno incrementi ancora maggiori nel rapporto debito/PIL entro il 2029, la Grecia, pur avendo il debito più alto nell'UE, prevede una significativa riduzione di tale rapporto entro lo stesso periodo, posizionandosi addirittura al di sotto dell'Italia.

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Per quanto riguarda il deficit, il 2023 è stato un anno difficile per tutti i Paesi esaminati, tranne il Portogallo, che ha riportato un disavanzo. L'Italia si è distinta per il suo indebitamento netto, e nei prossimi due anni la Francia prenderà il suo posto con un deficit previsto al 4,9%. Altri Paesi dell'UE, al di fuori dell'Eurozona, mostreranno deficit ancora più elevati, come Ungheria, Polonia, Slovacchia e Romania.

Le stime del FMI indicano che più debito si traduce in meno crescita, una conclusione che contrasta con le previsioni ottimistiche del Governo Meloni. Nonostante le speranze di un tasso di crescita del PIL superiore all'1% tra il 2024 e il 2026, i dati indicano che il rapporto debito/PIL continuerà ad aumentare, mettendo ulteriormente a rischio la stabilità fiscale del Paese.






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