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Economia
Il terremoto Palenzona scuote la Rai. Scosse anche al Mef?
Fabrizio Palenzona 

Il terremoto Palenzona scuote la Rai. Scosse anche al Mef?

Difficile che le vicende finanziarie occupino spazio sui telegiornali. Si tratta di argomenti complessi, destinati a un pubblico di appassionati e addetti ai lavori ma lontani dal circuito "mainstream". Fa quindi comprendere una volta di più la portata dell'affaire Palenzona e la sua uscita dalla Fondazione Crt il fatto che il Tg1, nell'edizione andata in onda ieri alle 13.30, abbia dedicato alla vicenda un intero servizio da oltre un minuto. D'altronde, dalle parti di Torino in molti definiscono "terremoto" l'unica parola adatta a descrivere quanto accaduto all'interno della Fondazione.

LEGGI ANCHE: Fondazione Crt, Palenzona si dimette: "Non posso tollerare maldicenze"

Conoscendo il manager, un'esperienza politica e gestionale quarantennale alle spalle, è probabile che la vicenda non sia finita qui e che qualcos'altro sia in rampa di lancio. Così, mentre qualcuno sostiene che il prossimo 7 maggio, in una riunione del Consiglio di Indirizzo, potrebbe essere indicato Domenico Siniscalco come nuovo presidente, prende sempre più corpo l'ipotesi che nella vicenda possa entrare anche il Ministero dell'Economia. Ed è lo stesso Tg1 a gettare il sasso nello stagno. 

"Le dimissioni di Fabrizio Palenzona da Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino possono avere ripercussioni anche su assetti del mondo finanziario italiano”. È questo l’incipit del servizio andato in onda che parla di un “terremoto che ha investito una delle maggiori fondazioni italiane” ripercorrendo le parole di Palenzona, Presidente della Fondazione CRT, che nella lettera di dimissioni annunciata il 23 aprile (che Affaritaliani.it ha presentato in esclusiva) sottolinea di aver “sempre onorato e servito la fondazione per quasi 30 anni” e di non poter tollerare “maldicenze e comportamenti opportunistici né tantomeno giungere a compromessi sull’etica o sulla legalità”. Una chiara denuncia, per la Fondazione CRT che “riveste un ruolo di primo piano negli assetti tricolore” e per la quale, sottolinea il servizio, è “attesa una possibile mossa del Ministero dell’Economia che in quanto autorità di vigilanza ha un potere di intervento”.

Su tutto ciò infatti pende una possibile mossa del Mef. Nonostante il board abbia deciso di non produrre all'Autorità di Vigilanza la documentazione raccolta sul patto occulto, al ministero è stato comunque inviato dal segretario generale uscente Varese un dossier che già segnalava alcuni profili di illegittimità. E successivamente sembrerebbe essere stato prodotto anche altro materiale.






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