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Scurati: è l'ora degli ausiliari. Si schierano Usigrai, Saviano e...
Antonio Scurati (foto Lapresse)

Scurati: è l’ora degli ausiliari. Si schierano Usigrai, Saviano e la Bortone

Avevamo parlato ieri del caso Scurati. Ma nel frattempo la situazione si è evoluta e sono scesi in campo gli “ausiliari”, cioè le truppe fiancheggiatrici di Scurati.

Quindi si è rivisto dall’esilio dorato di New York Roberto Saviano che è subito saltato su come uno di quei pupazzetti a molla per ricordare che quanto avveniva a Scurati era successo anche a lui: “A me è successo lo stesso ma fui difeso da pochi”, così titola oggi il Corriere della Sera in una intervista in cui l’autore di Gomorra si lamenta con una punta di invidia per Scurati che gli sta sfilando il posto di intellettuale anti – regime, peraltro ambitissimo di questi tempi. La tattica di Saviano è quella di agganciare il caso Scurati per ricordare che la vera vittima del “regime” è lui a cui hanno tranciato la sua prevista trasmissione Insider (però lui è più furbo perché pare che il programma gli sia stato pagato uguale). Magari il collega che gli ha soffiato la ribalta non gli è simpaticissimo ma lo utilizza in chiave anti – Meloni e gli fa gioco. Infatti gira e rigira a Saviano di Scurati non sembra importare un fico secco visto che il suo refrain è sulla mancata messa in onda “del mio Insider, per fare un esempio”, la lingua batte dove il dente duole.

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La lotta per essere l’intellettuale “anti-regime” numero uno è dura e spietata e non tutti hanno la furbizia catto – comunista di Marco Damilano che ha fregato i concorrenti non solo rimanendo in Rai dopo il fugone da l’Espresso ma anche rafforzando la sua posizione con il programma “Il cavallo e la Torre” trasmesso dall’ amica Rai 3. Non poteva mancare poi il solito “comunicato” Usigrai, un classico a cui ci ha abituato il “soccorso rosso”. Quindi domenica è stato letto in diretta Tg il testo che ricorda simpaticamente gli anni ‘70: “Il controllo dei vertici della Rai sull’informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante. Dopo aver svuotato della loro identità due canali, ora i dirigenti nominati dal Governo intervengono bloccando anche ospiti non graditi, come Antonio Scurati a cui era stato affidato un monologo sul 25 aprile, in una rete, Rai3, ormai stravolta nel palinsesto e irriconoscibile per i telespettatori.

La stessa azienda che ha speso 6 milioni di euro per il programma Avanti Popolo, ora avanza motivazioni di carattere economico per l’esclusione di Scurati. Motivazioni già smentite dai fatti. Siamo di fronte ad un sistema pervasivo di controllo che viola i principi del lavoro giornalistico. L’assemblea dei Comitati di redazione della Rai mercoledì ha proclamato lo stato di agitazione e approvato 5 giorni di sciopero. Gentili telespettatori, noi ci dissociamo dalle decisioni dell’azienda e lottiamo per un servizio pubblico indipendente, equilibrato e plurale”.

Serena Bortone affranta comunica il dramma Scurati

Quindi per i prossimi 5 giorni i giornalisti Rai “saranno agitati” (più del solito). Questa la terribile notizia che il popolo italiano ha ricevuto, interrompendo quisquilie come due guerre pre mondiali. Ed infine c’è la giornalista Serena Bortone a cui stanno sfilando le luci della ribalta e così è corsa rapidamente al riparo leggendo in diretta il monologo da 1.800 “euri” di Scurati, speriamo gratis o almeno senza sovraprezzo sui già lauti guadagni.

Il monologo dorato (in senso di costi) doveva essere trasmesso dal suo programma Chesarà. Serena è “antifascista” e cattolica, dichiaratamente di sinistra e quindi -per deduzione logica- appartenente a quell’area mitica dei catto-comunisti (mamma catechista babbo con studi in seminario) che però in Rai è saldamente in mano al già citato Damilano che più volte ha fatto capire che non c’è trippa per gatti.

Sabato era apparsa abbattutissima e affrantissima per comunicare il disastro accaduto: “Ho appreso venerdì sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Antonio Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili”. Dispiace che una giornalista di solito vispa e loquace come lei abbia passato una notte insonne per “il dramma Scurati” ma le auguriamo che abbia superato il trauma visto gli sviluppi della successiva domenica.

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