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PugliaItalia
Rimpasto, PD Puglia a Emiliano: 'Un primo passo, ora atti concreti'
Domenico De Santis PD

In una nota congiunta del Segretario Puglia del PD, Domenico De Santis, e del Capogruppo PD Puglia, Paolo Campo, si stimola il presidente Emiliano a insistere sull'azione del rimpasto in giunta regionale e dell'assetto della maggioranza consigliare.

"Apprezziamo i segnali di cambiamento messi in atto dal presidente Emiliano, che vanno nella direzione richiesta dal Partito Democratico. Era necessario un cambio di passo, che desse importanti segnali politici e amministrativi", esordisce la nota. 

"Un grande in bocca al lupo alla nostra Debora Ciliento che, assieme ai nuovi ingressi in Giunta, è segnale di valorizzazione delle professionalità e delle competenze tutte al femminile. Ora - prosegue la nota - chiediamo parta speditamente la costruzione di una seconda fase caratterizzata da atti concreti, che rilancino l’azione di governo".

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"Dopo l’approvazione in Giunta della rotazione dei dirigenti chiediamo si approvi subito la costituzione del NIR (nucleo ispettivo regionale). In più chiediamo di approvare subito nei prossimi consigli la legge contro l’omotransfobia; la legge sul salario minimo che depositeremo venerdì(la prima legge regionale in Italia); la legge di contrasto alle povertà; la legge sull’edilizia sociale seguita da un importante piano regionale di investimenti per superare l’emergenza abitativa"

"Serve un cambio di passo -conclude la nota - servono leggi che impattino positivamente sulla qualità della vita dei lavoratori e dei cittadini, migliorandola. La seconda fase si deve caratterizzare nel dare risposte concrete ai pugliesi a partire dalle leggi sovraelencate e da segnali di miglioramento sulla sanità nonostante i gravi tagli del governo centrale".

Di 'scelte in solitudine' parla invece Elvira Tarsitano, presidente PD provinciale - Terra di Bari: "Nella mia vita personale e politica ho sempre scelto di metterci la faccia, e così è giusto che faccia anche questa volta. Il Partito Democratico, incarnando il senso di democrazia, ha più volte affermato l’importanza delle scelte che partono dalla condivisione e dalla partecipazione, anche della base. Donne e uomini convinti che il vero cambiamento nasca dall'ascolto dei cittadini, delle loro preoccupazioni e delle loro speranze".

"Le decisioni del nostro Partito non sono mai state dettate dall'alto, ma plasmate dal dialogo continuo e dalla partecipazione dei nostri militanti e tesserati, dei Circoli sui territori. Crediamo che la forza di un Partito, del nostro Partito - dichiara Tarsitano - sia la sua capacità di riflettere le esigenze e i valori della società, e in tal senso ci siamo sempre impegnati a sostenere la cultura del coinvolgimento e dell’inclusione, dove ogni voce conta e ogni opinione è valore inestimabile. Dove nessuno resti indietro. Quanto stiamo vivendo negli ultimi giorni in Puglia racconta un’altra storia. Scelte e nomine, sia pur di alto profilo, che però mancano di quel senso di condivisione in un percorso che renda i nostri elettori orgogliosi e chiaro il nostro operato, con una visione generale di quello che vogliamo essere".

"Abbiamo ancora la possibilità di cambiare il nostro orizzonte, ricordando che il contributo di tutte e tutti è fondamentale anche per la nostra Regione, a patto di avere una visione politica che guarda a tutte e tutti - sottolinea Tarsitano - quello del perseguire con coerenza e determinazione, a favore della comunità e non delle lobby, le politiche territoriali è la discriminante tra il centrodestra ed il centrosinistra: il diverso approccio nel perseguirle distingue tra chi nel centro-sinistra vuol lavorare per il futuro della terra ed i suoi abitanti e non solo per quei pochi privilegiati del primo mondo, copiando in “malo” modo politiche di destra.

"L’ECOPOLITICA, quella delle idee della sostenibilità dello sviluppo della nostra società in armonico rapporto con la natura; cooperanti e non conflittuali nei confronti dei sistemi naturali, a cui devono adattarsi i sistemi sociali ed economici e non viceversa, passa anche attraverso la scelta condivisa delle nomine “politiche”. Se è vero che si deve partire dall’eco-cittadinanza attiva e sviluppo consapevole, che deve essere alla base di un nuovo regime politico, appunto la democrazia partecipativa, affinché i cittadini siano informati e formati alle attività civiche; che dovrebbero avere più tempo da dedicare alla loro attività di governo per controllare i loro rappresentanti e governanti, da scegliere con le primarie, come possiamo accettare che la nomine siano fatte in “solitudine” senza una democratica condivisione".

"Tale scelta appare come un triste connubio tra meritocrazia e competizione che tanto ricorda il “darwinismo sociale” di spenseriana memoria, che non ha proprio motivo di esistere. La parola meritocrazia ancora una volta viene erroneamente declinata per descrivere una società dove salute, ricchezza e stato sociale sono raggiunti attraverso la competizione e dove quindi il criterio di "merito" può di fatto sparire. Questo è in contrapposizione con una politica “nuova” per un “nuovo” governo in Italia ed in Puglia, in particolare, non burocratizzato, non fatto di tessere, ma sistemico, fatto di relazioni interpersonali, plurime che permettano lo scambio di esperienze e contributi.

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"Una Politica che non concede la possibilità, ma anzi esorta i giovani, le donne, tutta la comunità, a partecipare e a dare la propria disponibilità al cambiamento di questa regione. Un’idea di politica, non gerontocrizzata e gerarchizzata, non fluida ed evanescente, ma strutturata come una rete di nodi, in cui tutti si sentano rispettati, considerati e mai emarginati.Una Politica cooperativa ed interattiva che ha come unico obiettivo il miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini e delle sue cittadine e non il consolidamento di rendite di posizione, che tanto sanno di insana, e per niente etica, vecchia politica. Ecco perché non è condivisibile il metodo utilizzato  nelle nomine in giunta.

"Il governo regionale pugliese, può e deve dare una grossa spinta a scelte condivise per poter cooperare, e non solo competere, per il benessere della comunità non solo nostrana ma globale, rammentandosi del concetto di sobrietà e di limite ed abbandonando quello della logica dei bisogni superflui ed insostenibili. Dove, deve poter contare sui contributi di tutte le rappresentanze e dare loro la possibilità sempre di potersi esprimere e rendersi visibili. Questo in maniera non congiunturale, ma profondamente strutturale e la forza  di tutte le iscritte,  iscritti e simpatizzanti - conclude Tarsitano - può far crescere la nostra regione.Questa è la politica che mi piacerebbe avere e contribuire a creare in questa regione".

(gelormini@gmail.com)









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