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Roma
Giovani Caudo difende l'opera e accusa: “La battaglia politica è un disastro”

“Servirebbe più chiarezza per trattare un progetto come quello di Tor di Valle, perché altrimenti si rischia di danneggiare la città. Noi vorremmo che si dicesse sì con trasparenza, o altrimenti no ma con coerenza di ciò che si scrive e si dice, ovvero la voglia di chi governa di bloccare tutto”.

 


Giovani Caudo, ex assessore all'Urbanistica con Ignazio Marino e “padre” della delibera con la quale il Comune di Roma ha approvato la pubblica utilità del nuovo stadio parla ad una platea di studenti, curiosi, appassionati e tifosi. E parla chiaro, difendendo le ragioni tecniche e politiche di un progetto che divide.
Al Movimento dice: “Ci saremmo aspettati che si prendesse una decisione chiara al momento del cambio dell’amministrazione. Il rischio è di percorrere una strada che porta a problematiche. L’aver inviato alla Regione un progetto che non si condivide, trasforma la Conferenza dei Servizi da un qualcosa di tecnico a un qualcosa di politico, con trattative. È un disastro, sono danni per tutti. Se è sì e siamo rigorosi, se è no diciamo no e siamo altrettanto rigorosi”.

I NUMERI DELLO STADIO.
“Lo stadio sono 60mila spettatori per cui servirebbero 160mila metri cubi, cosa che rientra nel piano regolatore. 160 mila metri cubi equivalgono a 1403 abitanti. A parità di cubi lo stadio ha un carico urbanistico di circa 50 volte superiore. La prima proposta presentata con lo studio di Fattibilità prevedeva: 270 milioni di opere di urbanizzazione, il 76% sono per strade e parcheggi. Solo 10 milioni sono per infrastrutture di trasporto su ferro (contributo per il prolungamento della metro B a Tor di Valle). Dei 60 mila utenti dello stadio solo 15400, il 25%, utilizzerà il TPL su ferro. La proposta modificata invece prevede: 319,4 milioni di opere di urbanizzazione, il 62% sono per strade e parcheggi. 57 milioni di euro sono per infrastrutture di trasporto su ferro, il 47% rispetto alla proposta presentata. Dei 60 mila utenti dello stadio circa il 50% utilizzerà il TPL su ferro. Non ne posso più della vicenda “non facciamo la metropolitana”. A Tor di Valle devono esserci 16 treni l’ora. Nella delibera non c’è scritto che deve essere obbligatorio il prolungamento della Metro B”.

ESONDAZIONI DI FANTASIA,
“Non so su quale carta si dice che l’area dello stadio è esondabile, non lo dice nessuno. Ma qualcuno usa ancora questa parola ‘esondazione’ per l’area… Sono stati previsti 10 milioni di euro per la messa in sicurezza del Fosso di Vallerano. La cui area è esterna a quella dove sorgerà lo stadio. Le opere pubbliche sono obbligatorie, quindi da realizzarsi anche se crescono i costi. E’ previsto nella delibera che si può ridurre la SUL. Se un’opera pubblica la fa il pubblico automaticamente si riduce la SUL. Se il Comune metti i soldi fa le opere pubbliche e quindi non ci sono i grattacieli. Le opere pubbliche valgono 195 milioni di euro. La patrimonializzazione pubblica è di 363 milioni totali ed era di 270 milioni quando ci è arrivata la proposta iniziale. Un’incidenza del 25% sul totale dell’intervento sullo Stadio della Roma (totale 1,5 miliardi di euro). Il privato si assume il rischio di impresa della realizzazione degli uffici (le torri), ma restituisce il 100% (calcolata in 805 euro/mq) al Comune. Il pubblico porta a casa 281 € al metro cubo in questa operazione. Vediamo alcuni esempi: Porta di Roma porta 41 €/mc, Ponte di Nona 51 €/mc. Noi volevamo che lo stadio fosse la prima opera per dare vita ad un rapporto pubblico-privato come nelle altre grandi città europee. Noi volevamo fare il contrario rispetto a quanto fatto fino ad oggi con le grandi operazioni, a Porte di Roma non ci sono neanche i soldi per tenere le luci accese“.

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