Germania, surplus commerciale al 9%. Limite Ue al 6%
Nel 2016 la Germania ha registrato un surplus commerciale del 9%, i Trattati pongono il limite del 6%. E ora in molti invocano Bruxelles
Con malcelato orgoglio questa mattina i giornali tedeschi titolavano: "Campioni dell'export". Giá, perché nel 2016 la Repubblica federale tedesca ha raggiunto un surplus commerciale pari a 297 miliardi di dollari, quasi il 9% del Prodotto interno lordo. Un anno da record per Berlino che con queste performance straccia anche la Cina, considerata fino ad oggi la vera fabbrica del mondo.
Surplus commerciale, Germania prima al mondo
"La bilancia delle partite correnti segna un'eccedenza di 297 miliardi di dollari", ha dichiarato l'esperto dell'Ifo Christian Grimme alla Reuters, "la Repubblica popolare occupa il secondo posto con 245 miliardi di dollari". Ancora nel 2015 le parti erano invertite, con la Cina al primo posto seguita dalla Germania, mentre il terzo posto é occupato dal Giappone.
Da Bruxelles un alert: limite del surplus al 6%
Bravi i tedeschi, dunque, che dimostrano come puntando su ricerca e lavorazioni ad alto valore aggiunto si possa avere una economia florida. Ma le straordinarie performance teutoniche hanno sollevato non pochi malumori tra le capitali europee, soprattutto quelle mediterranee. Giá, perché se il Trattato di Maastricht impone ai Paesi della zona euro di non superare il deficit del 3% e un debito pubblico del 60%, impongono anche di non aver un surplus commerciale piú elevato del 6% per tre anni di seguito.
Surplus troppo elevati sono causa di instabilitá
La motivazione é semplice. Quando si esporta si crea un disequilibrio nella bilancia commerciale di un altro Paese. Se la Germania vende i suoi prodotti all'estero ci saranno Paesi che importeranno piú di quanto esportano e alla lunga questa situazione é dannosa per tutti. Ecco dunque la ragione del limite al 6%.
In molti chiedono un intervento Ue sulla Germania
Sono molti i leader europei che ora si aspettano che la Commissione europea intervenga, formalmente, per chiedere alla Germania misure che riducano lo squilibrio. Come fare? Ad esempio incentivando i consumi. Bruxelles su questo nicchia. Primo, perché sanzionare un Paese perché fa troppo bene sembra a molti un controsenso, anche se sancito dai trattati. Secondo, perché per Berlino 'lampeggia' un solo indicatore, l'export appunto, mentre per Paesi come l'Italia sono molti di piú: deficit, debito, produttivitá, ecccc.
Bruxelles verso un passo formale
Eppure i bene informati affermano che una letterina da Bruxelles potrebbe anche arrivare. Una pura formalità, giusto per ricordare a Berlino di non essere intoccabile e accontentare in questo modo i Paesi mediterranei che soffrono del complesso degli eterni Calimero.
Berlino si giustifica: export fuori dall'EU
Ma la Merkel ha giá la risposta pronta ad una eventuale lettera di Bruxelles. Se infatti il limite del 6% é stato introdotto per tutelare gli Stati Ue, Berlino puó dirsi al sicuro. Infatti il suo export va principalmente al di fuori dell'eurozona: in Gran Bretagna, negli Usa e in Cina.