Israele-Svezia, guerra diplomatica sul ministro degli Esteri di Stoccolma
Israele ha convocato l'ambasciatore svedese, Karl Gustav Nasser, per le affermazioni del ministro degli Esteri Margot Wallstroem, sulle "esecuzioni extragiudiziali" eseguite da Israele contro i palestinesi. La Wallstroem aveva dichiarato: "E' fondamentale che vi siano delle inchieste approfondite e credibili su questi morti per fare piena luce e mettere ciascuno davanti alle proprie responsabilità". La viceministra degli Esteri di Israele, Tzipi Hotovely, afferma che Tel Aviv ha deciso di "chiudere le porte alle visite ufficiali svedesi".
Non è la prima volta che la Svezia assume atteggiamenti critici verso Gerusalemme, a partire dall'ottobre 2014 e dall'assunzione dell'incarico agli Esteri della Wallstroem, che ha subito riconosciuto lo Stato palestinese e ha usato più volte parole critiche verso i comportamenti israeliani. "Data la posizione dannosa e senza fondamento del suo ministro", risponde Israele, "la Svezia si è esclusa, nel prossimo futuro, da qualsiasi ruolo per quanto riguarda le relazioni israelo-palestinesi".
Il ministero degli Esteri israeliano ha poi corretto dicendo che "solo Wallstroem non è benvenuta, non gli altri funzionari svedesi". Secondo i media israeliani, anche il premier Netanyahu avrebbe giudicato "esagerate" le affermazioni di Hotovely. Ma intanto lo scontro diplomatico è un dato di fatto. Ennesimo capitolo di un rapporto sempre più complicato tra Israele e i paesi Ue, come dimostrato dal caso sull'etichettatura dei prodotti provenienti dalle zone dei coloni.