Affari Europei

Migranti, Ciocca: "Dalla Tunisia sbarcati a Lampedusa ex galeotti"

"La Tunisia ha graziato migliaia di detenuti e temiamo che i galeotti scarcerati siano sbarcati a Lampedusa". L'intervista ad Angelo Ciocca

 

"Negli ultimi mesi la Tunisia ha approvato migliaia di provvedimenti di grazia, alcuni in occasione del Ramadan e altri per la festa della Repubblica. Il timore é che i galeotti scarcerati siano giunti a Lampedusa con i barconi", denuncia ad Affaritaliani.it Angelo Ciocca, eurodeputato della Lega Nord.

Partiamo dall'inizio, perché é andato a Lampedusa?
"Sono stato informato di un arrivo anomalo di tunisini a Lampedusa. Dall'inizio dell'anno fino a giugno dalla Tunisia sono arrivate 37 persone. Poi durante l'estate c'é stato il boom con 376 sbarchi".

Perché é un dato importante?
"Visti i numeri anomali ho chiamato l'ambasciatore italiano in Tunisia che mi ha detto che il Paese ha approvato migliaia di provvedimenti di grazia in concomitanza con la fine del Ramadan e della festa della Repubblica".

Che cosa teme?
"Le forze dell'ordine di stanza a Lampedusa mi hanno detto che i tunisini sbarcati sull'isola sono probabilmente ex galeotti che hanno lasciato il loro Paese per venire in Italia. Tanto é vero che hanno una propensione a delinquere. Molti sono scappati dal centro di prima accoglienza e sono andati in paese per commettere dei furti. Ad un fruttivendolo hanno sottratto merce per 4mila euro".

Che cosa chiede?
"Prima di tutto che si faccia chiarezza su questi sbarchi. Poi chiediamo che la Tunisia si faccia carico dei costi di accoglienza di queste persone che certamente non scappano dalla guerra. E infine che Tunisi copra i costi di rimpatrio. Proprio per questo sono andato all'ambasciata della Tunisia a Roma".

E che cosa le hanno detto?
"Non mi hanno ricevuto nonostante abbia chiesto preventivamente un colloquio con l'ambasciatore. E anzi hanno inviato una comunicazione al Parlamento europeo dicendo che avevano accettato la richiesta di incontro ma che non mi sono presentato. Inoltre, mentre ero fuori dall'ambasciata, hanno chiamato i carabinieri per respingermi, ironia del caso".