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Affari Europei
Nizza, francesi stanchi di Hollande. Le Pen pronta per le presidenziali
Nizza, attentato sul lungomare

L'attentato di Nizza ha sconvolto la Francia, per l'ennesima volta. E per l'ennesima volta i francesi si pongono la medesima domanda: come è potuto succedere? Lo Stato e l'Europa  che cosa stanno facendo? Ancora non si sa se l'attentatore che ha ucciso decine di persone sul lungomare di Nizza fosse legato al l'estremismo islamico, ma il fatto che fosse di origine tunisina basta a molti per puntare il dito contro l'immigrazione e i musulmani. Il sentimento comune è che 'così non si può andare avanti'. La risposta che molti vorrebbero fosse messa in atto è la chiusura delle frontiere e provvedimenti verso i musulmani, anche se nessuno sa di che genere.

Hollande sempre più a fondo nei consensi

Il presidente Hollande si trova in una posizione scomoda. Dopo l'attentato di Charlie Hebdo l'Europa intera si era stretta attorno a Parigi. Il presidente aveva promesso risposte. Poi però c'è stato il Bataclan e ora Nizza. E nessuno ormai crede più che questo presidente sia in grado di dare delle risposte. Hollande lo aveva detto: 'sarà una guerra lunga e vi saranno altri attentati'. Ma nessun francese può accettare a cuor leggero che altri connazionali vengano trucidati.

Europa troppo razionale

E neppure l'Europa sembra nelle condizioni di mettere fine alla scia di sangue. Bruxelles non ha alcun potere riguardo alle politiche di sicurezza e a quelle migratorie. Sono gli Stati che hanno il pallino in mano. Eppure in molti guardano a Jean Claude Juncker per avere delle risposte. Ma la risposta di Bruxelles è estremamente razionale: non si deve legare terrorismo e migranti, dobbiamo accogliere chi fugge dalla guerra, gli attentatori di Parigi e Bruxelles erano francesi e belgi. Tutto vero, ma non sono queste le risposte che i francesi vogliono sentire.

Volano i partiti euroscettici

E dunque in molti oggi porgono l'orecchio a chi fornisce risposte, forse non realizzabili ma di grande impatto. Persone come Marine Le Pen in Francia, Geert Wilders in Olanda o Heinz-Christian Strache, leader del Partito delle Libertà austriaco, per restare fuori dai confini nazionali. 

Hollande e Sarkozy leader screditati

In Francia nè i socialisti di Francois Hollande nè i Repubblicani di Nicolas Sarkozy sembrano avere presa sull'elettorato che si sta spostando verse posizioni più massimaliste. L'anno prossimo si vota e sembra scontato che Hollande non si ricandiderà. Al suo posto potrebbe correre Emmanuel Macron, l'attuale ministro dellEconomia, fautore di quella riforma del lavoro tanto osteggiata in patria. Sarkozy sembra essere l'uomo su cui puntano i repubblicani, ma per molti francesi è qualcosa di già visto, di già provato.

Le Pen pronta a candidarsi alle prossime presidenziali

Marine Le Pen rappresenta il nuovo, la risposta forte, il presidente in grado di far tornare la Francia grande, e sicura. E alle elezioni presidenziali, dove i cittadini devono scegliere il presidente e non un partito, in molti potrebbero mettere la croce sul suo nome.

Nel resto d'Europa gli altri partiti euroscettici guardano con interesse a quello che sta accadendo in Francia. Se il Front National vince Oltralpe, lo stesso può accadere in Austria, in Olanda, in Danimarca. E forse anche a Roma e a Berlino. Merkel e Renzi sono gli unici leader a poter fornire delle risposte. Ma tra Brexit, crisi economica e bancaria, migranti e Isis c'è da temere che neppure loro, neppure la Cancelliera, la donna piú potente del Mondo, riuscirá a raddrizzare il timone dell'Unione.

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