Affari Europei

Polonia, rinviato l'ingresso nell'euro. "Finchè c'è Atene non ci conviene"

"Per la Polonia non è sicuro adottare la moneta unica, e non lo sarà finché l'Eurozona non risolverà i suoi problemi con alcuni dei suoi membri". Parola del governatore della Banca centrale polacca ed ex premier Marek Belka, che rimanda ancora una volta l'ingresso di Varsavia nella moneta unica. Un velato riferimento alla Grecia che segue il più esplicito intervento di Milos Zeman, che ha detto che la Repubblica Ceca non entrerà nell'euro fin quando ci resterà Atene.

“Non si dovrebbe correre mentre c’è ancora del fumo che esce dalla casa in fiamme” ha detto Marek Belka, governatore della Banca centrale polacca ed ex primo ministro, in un’intervista al quotidiano britannico Telegraph. “Fino a quando la zona euro avrà dei problemi con alcuni dei suoi membri – ha detto Belka – non aspettatevi che noi saremo entusiasti di entrarci”. “Credo che l’Eurozona abbia bisogno dell’unione fiscale per sopravvivere (come torna a chiedere oggi il ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padan, ndr) – ha aggiunto – l’unico problema è che più gli Stati membri sono divergenti, più è difficile politicamente ed economicamente costruire questa unione”.

Secondo una recente indagine Eurobarometro, la Polonia e la Repubblica Ceca, insieme alla Svezia, sono gli Stati membri dell’Unione ancora fuori dalla moneta unica dove l’idea di entrare nell’euro ha meno attrattiva fra i cittadini. Il problema è che, secondo i trattati Ue, i Paesi (tranne Regno Unito e Danimarca che godo di regimi eccezionali) dovrebbero agire in modo da preparare le proprie economie all’adozione dell’euro, perché questa è la moneta ufficiale dell’Unione.