Affari Europei
Privatizzazioni, banche, Pa, lavoro. I nuovi compiti a casa Ue per l'Italia
Ok Ue alla flessibilità chiesta dall'Italia ma a ottobre nuova verifica. E Bruxelles chiede nuovi compiti a casa al governo Renzi. Ecco le 5 raccomandazioni
OK UE ALLA FLESSIBILITA' CHIESTA DALL'ITALIA MA A OTTOBRE NUOVA VERIFICA
L'Italia ha ottenuto le flessibilità richiesta per lo 0,75% del Pil (lo 0,25% per gli investimenti in infrastrutture, lo 0,50% per le riforme) realizzati), e otterrà anche quella di un'ulteriore quota dello 0,10% (lo 0,04% per le spese straordinarie sostenute per l'emergenza migranti e lo 0,06% per la sicurezza), ma solo alla condizione di un forte impegno per il ritorno, nel 2017, a un "percorso sostenibile" per i suoi conti pubblici. Il Commissario per gli Affari economici e monetari Pierre Moscovici ha sottolineato parlando della situazione italiana che "abbiamo ottenuto un impegno scritto nero su bianco secondo cui l'Italia assicurerà il livello del deficit all'1,8% del Pil nel 2017 ed eviterà una deviazione significativa: saremo molto vigili su questo", ha detto. La prossima occasione di una verifica sarà in ottobre, quando il governo presenterà il progetto di bilancio per il 2017: "lo esamineremo attentamente e faremo una nuova analisi sulla conformità del paese rispetto alla regola del debito - ha preannunciato Moscovici - anche se prendiamo atto con favore degli impegni presi dal ministro Pier Carlo Padoan, con il quale abbiamo avuto scambi intensi".
LE CINQUE NUOVE RACCOMANDAZIONI DI BRUXELLES
Assicurare un aggiustamento strutturale pari almeno allo 0,6% nel 2017, accelerare le privatizzazioni, usare le entrate non previste per tagliare il debito, ridurre misura e copertura delle deduzioni e detrazioni fiscali. Sono queste le principali indicazioni della Commissione europea all'Italia, che compaiono nella prima serie delle cinque raccomandazioni dedicate alle finanze pubbliche.
Le altre quattro raccomandazioni riguardano:
la riforma della pubblica amministrazione
la riduzione delle sofferenze bancarie
l'attuazione piena della riforma del mercato del lavoro
il rafforzamento della concorrenza.
"Non è questione di vittoria o di sconfitta, è questione che rispettiamo le regole e questo ci viene riconosciuto". ha commentato a caldo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, dopo le raccomandazioni di Bruxelles. "Innanzitutto è una affermazione per l'Italia sulla flessibilità che le viene concessa, anzi viene concesso un po' di più di quello che ci si aspettava. "Allo stesso tempo facciamo una politica giusta per il paese", aggiunge il ministro.