Affari Europei

Europa, Prodi: un piano da 150 miliardi l'anno per salvare l'Ue

E' una prova amore per cittadini. Degrado nel dibattito politico italiano

Un piano per "salvare l'Europa", con investimenti da 150 miliardi l'anno per salute, istruzione ed edilizia, verra' presentato il mese prossimo a Bruxelles e - scrive la Stampa in apertura - porta la firma di Romano Prodi, che lo definisce "una prova d'amore tangibile per tutti i cittadini. Il messaggio e' che insieme questi problemi si affrontano meglio". "Secondo la nostra proposta - spiega -, l'Ue interviene per reperire le risorse finanziarie necessarie per questo grande piano ma i progetti li scelgono gli Stati e gli enti locali, secondo il principio di sussidiarieta'. Non c'e' un Leviatano europeo, ma un aiuto".

Il piano, che verra' presentato con il vicepresidente della Commissione Katainen, "deve essere fatto proprio dalle istituzioni europee. E deve partire subito. Altrimenti diventa uno dei tanti piani inattuati". Ma questa volta e' diverso, sottolinea, perche' "la principale critica che si fa all'Ue e' di essere l'Europa dei banchieri e dei tecnocrati.

Questo piano rappresenta il volto di un'altra Europa, che viene incontro ai bisogni della gente non a chiacchiere, ma con realismo, serieta' e solidita' finanziaria". Parlando dell'Italia, Prodi non si stupisce della direzione euroscettica dell'opinione pubblica. E definisce il referendum per uscire dall'euro "la misura piu' allucinante del degrado del dibattito politico italiano. Forse non e' chiaro che senza un aggancio all'Europa noi scompariamo dalla faccia della terra".

"Romano Prodi ha avanzato una proposta forte e giusta per la svolta sociale europea nel segno dell'istruzione, della salute e degli investimenti pubblici. Un grande piano per salvare l'Europa dagli egoismi nazionali e rilanciarne l'ambizione, costruendo un rapporto nuovo con cittadini e popoli. Per noi democratici questo piano è una stella polare". è il commento su Facebook del vicesegretario Pd Maurizio Martina.

"Tocca a noi - spiega Martina - rendere evidente che non ci sarà futuro per l'Italia senza l'orizzonte europeo. Che la nostra sovranità o sarà sempre più europea o non sarà. Che le ipotesi di uscita dall'euro avanzate da certa destra e dai Cinque stelle sono follie pericolose per le sorti del nostro paese. Ecco, il dibattito pubblico delle prossime settimane e dei prossimi mesi deve misurarsi con questo snodo fondamentale per il nostro futuro e noi abbiamo il compito di rendere sempre più evidente da che parte stiamo".