Regeni, scontro diplomatico Ue-Egitto. Il Cairo: "Strasburgo strumentalizza"
Il presidente del Parlamento egiziano, Ali Abdel Aal, ha criticato duramente la risoluzione adottata giovedì scorso dall'Europarlamento di Strasburgo sull'omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni, nella quale si afferma che non si è trattato di un "incidente isolato", bensì del più recente in una serie di episodi di "tortura, morti in carcere e sparizioni forzate" avvenuti in Egitto negli ultimi anni. Intervenendo a un incontro con giovani politici, Abdel Aal non ha esitato a parlare di "incidente strumentalizzato", e ha affermato che la presa di posizione comunitaria "viola i principi di democrazia e di osservanza della sovranita'" altrui.
"Sappiamo tutti che la questione del rispetto dei diritti umani ha ormai assunto una dimensione internazionale, ma non accettiamo che il Parlamento Europeo sfrutti questo problema per concedersi il diritto di intervenire negli affari interni di altri Paesi", ha denunciato il giurista, citato dal quotidiano filo-governativo 'al-Ahram'. Il leader parlamentare del Cairo si è detto "dispiaciuto" per la morte di Regeni, ma ha aggiunto che a suo parere "molte delle informazioni pubblicate in merito a tale incidente siano politicizzate, inaccurate e non documentate".
Già venerdì il Parlamento egiziano aveva diffuso un comunicato per condannare la risoluzione adottata a Strasburgo, e diversi deputati avevano chiesto proprio ad Abdel Aal di convocare una sessione straordinaria per replicare. Tra questi Mostafa Bakri, secondo cui il documento europeo sulla vicenda Regeni "riflette un alto livello di arroganza". Bakri aveva ricordato inoltre il caso di Abu Omar, l'imam sequestrato nel 2003 a Milano da agenti dei servizi segreti statunitensi, per sottolineare i "due persi e due misure" che a suo dire inficerebbero i giudizi dell'Occidente.