Spagna, cade il governo Rajoy: al potere il socialista Sanchez. Ecco chi è
Cade il governo Rajoy, il nuovo premier in Spagna sarà il socialista Pedro Sanchez: il ritratto
Spagna: Rajoy riconosce sconfitta prima del voto di sfiducia
Il premier spagnolo Mariano Rajoy riconosce la sua sconfitta in Parlamento pochi minuti prima del voto della mozione di sfiducia nei suoi confronti. "E' stato un onore lasciare una Spagna migliore di quella che ho trovato. Rajoy è stato anche il primo a congratularsi ufficialmente con il leader socialista Pedro Sanchez, promotore della mozione di sfiducia, e quindi suo successore alla presidenza del governo. "Possiamo supporre che la mozione di censura sarà approvata, cosi' Pedro Sanchez sarà il nuovo presidente del governo", ha dichiarato Rajoy, congratulandosi con il suo rivale socialista.
Sanchez: "Garantisco rispetto impegni con Europa"
Il leader socialista Pedro Sanchez, che dopo l'imminente voto di sfiducia a Mariano Rajoy diventera' il nuovo capo del governo spagnolo, ha detto davanti al Congresso che il suo esecutivo garantira' il rispetto degli impegni presi con l'Europa e la stabilità.
Sanchez, da professore a premier senza voto: il ritratto
Pedro Sanchez si conquista il suo capitolo nella storia spagnola come primo politico a spodestare il presidente del governo attraverso una mozione di sfiducia. L'ex professore di economia non e' nemmeno piu' un parlamentare. La sua carriera politica e' stata caratterizzata da alti e bassi, e qualche caduta da cui e' riuscito a rialzarsi, piu' forte di prima. L'ultima due anni fa quando venne defenestrato dal suo partito, il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe), per il suo rifiuto di appoggiare il ritorno in carica di Rajoy in seguito alle due elezioni generali che non avevano consegnato una maggioranza netta. Ma poco meno di 8 mesi piu' tardi, Sanchez vinse a sorpresa le primarie con il 49% e torna segretario. Sanchez reagi' abbandonando il suo seggio e annunciando un viaggio per ricongiungersi con i socialisti scontenti in tutta la Spagna. "Non andro' contro il mio partito o contro le mie promesse elettorali", spiego'. Sa'nchez, nato a Madrid nel 1972, e' entrato a far parte del Psoe nel 1993. Dopo aver studiato scienze economiche e commerciali all'Universita' Complutense di Madrid, ha conseguito il primo dei tre master alla Libera Universita' di Bruxelles e ha lavorato nel Parlamento Europeo. Nel 1999, ha servito come capo dello staff per l'Alto rappresentante delle Nazioni Unite in Bosnia durante il conflitto in Kosovo. Cio' e' stato seguito da periodi come consulente autonomo per le imprese straniere, consigliere economico del comitato esecutivo federale del Psoe e cinque anni come consigliere comunale di Madrid.
E' stato deputato tra il 2009 e il 2011, quando ha perso il seggio ed e' tornato al mondo accademico. Nel 2013, e' rientrato in Parlamento ed e' stato eletto leader del Psoe l'anno successivo. E' sposato e ha due figlie. Ha una passione per la pallacanestro e per le lingue: parla bene sia inglese che francese. Ora la aspetta un viaggio tutt'altro che semplice. Il suo governo probabilmente lottera' per accogliere la miriade di richieste molto diverse delle parti che hanno appoggiato la sua mozione mentre si prepara a tenere le elezioni generali che ha promesso. Dovra' anche occuparsi della questione dell'indipendenza catalana, la peggiore crisi politica che ha colpito la Spagna da quando e' tornata alla democrazia dopo la morte di Franco.