No, presidente Mattarella, Scalfaro proprio no
Mattarella, per bacchettare Salvini, ha scelto il peggior presidente della Repubblica della storia
Ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per bacchettare Matteo Salvini proprio nel suo orrendo predecessore Oscar Luigi Scalfaro doveva cercare sponda e fare carambola?
Ossia sul peggior presidente della Repubblica della storia, quello che viene ricordato perché prese per anni nell’esercizio delle sue alte funzioni uno stipendio inquietante dai servizi segreti. E perché appoggiò e sostenne la cacciata per via giudiziaria del premier legittimamente in carica Silvio Berlusconi, raggiunto da un avviso di garanzia di Francesco Saverio Borrelli notificato attraverso il Corriere della Sera di Paolo Mieli, per un’accusa poi rivelatasi inconsistente.
Un monstrum cui seguì, auspice Scalfaro, il tradimento di Umberto Bossi e il ribaltone del governo Dini, che avviò l’orrenda prassi dei governi dei tecnici nominati dal Colle in dispregio dei verdetti elettorali.
Nulla di tutto questo è stato ovviamente ricordato dal presidente Mattarella nella rievocazione pomposa e ispirata dell’ingombrante inquilino del Colle, un presidente che da giovane aveva schiaffeggiato una donna per il suo décolleté troppo osé, si dichiarava goffamente devoto della Madonna, era rimasto vedovo in circostanze misteriose e ristrutturò il Quirinale affidando i lavori all’architetto dei servizi segreti Salabè, che aveva l’unico pregio di essere l’amico della figlia Marianna, la first lady che supplì a fianco del padre, alla sua vedovanza.
Un mix, Scalfaro, di macchiettismo e doppiezza pseudomoralista.
No, presidente Mattarella, non sempre il tempo cancella la memoria, né l’oblio sfuma e copre il passato. E i bilanci devono essere completi e veraci, altrimenti meglio non farli per evitare imbarazzanti omissis.
Siamo certi che nell’esercizio del suo mandato Ella non vorrà rifarsi in nulla al suo predecessore Scalfaro. E ci auguriamo e le auguriamo che il ricordo dei suoi anni al Colle non necessiti del lavacro dell’oblio e dell’obliquo per rifulgere tra i posteri.
Io non ci sto.
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