Lo sguardo libero
Caro Papa Francesco, la donna non è un posto a sedere low cost
Piuttosto l’umanità non è matura perché non conosce la vera natura del gentil sesso
Di ritorno dal viaggio negli Emirati Arabi Uniti, Papa Francesco discute coi giornalisti del problema delle “suore violate” e del fatto che “l’umanità non è maturata: la donna è considerata di seconda classe”. Due concetti che stimolano delle riflessioni.
Quello delle “suore violate” è un problema minore, anche come gravità del reato, della pedofilia, un cancro che sembra endemico nella Chiesa, che ha fatto migliaia e miglia di vittime e continua a farne, lasciando tracce indelebili nell’anima di chi subisce e facendo gridare vendetta. È purtroppo noto, sia che il pedofilo è stato spesso a sua volta vittima, sia che siffatti crimini erano un tempo diffusi non poco nei seminari cattolici.
Seconda considerazione. La metafora della “donna considerata di seconda classe” sa di mercificazione, di peso economico. La verità sembra piuttosto essere che l’umanità non è matura perché non conosce la vera natura della donna.
Per giunta la sessuofobia pare una caratteristica della Chiesa e dei cattolici. Il celibato, che non è un dogma ed è vissuto come rinuncia da tanti sacerdoti, fu via via introdotto nel Medioevo per limitare gli abusi e i vizi dei membri delle famiglie nobili che accedevano al clero e che spesso avevano figli. Si ricordi che il Vangelo riporta il miracolo della guarigione della suocera dell’apostolo Pietro da parte di Gesù. Pietro, di cui il Papa è il successore, era quindi sposato.