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Nelle sale "Pitza e Datteri" con Mehdi Meskar: "Una grande emozione per una storia intensa"

@Andrea_Radic

Saladino, un giovane e inesperto ventenne afgano, arriva a Venezia mandato dal suo Imam per aiutare la piccola comunità musulmana locale a superare il periodo di crisi che sta affrontando. A contatto per la prima volta con una realtà del tutto nuova e con la vicinanza del mare, Saladino trova in Bepi, un veneziano convertitosi all'islamismo per protesta, un vero e proprio mentore. Tra i vari casi che il giovane Saladino è chiamato ad affrontare il più complicato è quello della voluttuosa ribelle Zara, che dopo aver denunciato il marito violento gestisce un negozio di parrucchiere unisex e vive troppo all'occidentale.

Il film, diretto dal regista curdo Fariborz Kamkari, aveva diretto nel 2010 I fiori di Kirkuk (2010), è una commedia all'italiana girata nella suggestione di venezia dove Giuseppe Battiston già si muoveva con maestria in "Pane e Tulipani" 

Le inquadrature e gli scenari, lasciano da parte l'effetto cartolina per scoprire angoli e scorci di una città storica e bellissima anche nei colori e nelle sfumature. 
Il racconto ben sceneggiato si dipana intorno e dentro ai caratteri dei personaggi in particolare Saladino, interpretato dal giovane attore Mehdi Meskar.

Mehdi Meskar, nasce a Reggio di Calabria il 22 marzo 1995 e cresce a Treviso. All'età di 15 anni si trasferisce a Parigi dove inizia la sua carriera interpretando molteplici ruoli in cortometraggi . Nel 2012, fa una prima apparizione sul grande schermo nel film Nella casa di François Ozon. 

L'anno seguente viene scelto da Franco Dragone per lo spettacolo Story of a Fort, Legacy of a Nation, una creazione dedicata al patrimonio culturale di Abu Dhabi durante il Qasr al-Hosn Festival, Mehdi interpreta il ruolo centrale della storia, accanto a 70 acrobati e ballerini provenienti dal Cirque du Soleil. 

Subito dopo questo spettacolo, Meskar viene notato dal regista Fariborz Kamkari che gli dà il ruolo di Saladino, protagonista del film Pitza e Datteri accanto a Giuseppe Battiston. 

Affaritaliani lo ha intervistato all'indomani della prima del film in Italia. Mehdi ci ha raccontato l'emozione di tornare a Venezia (ha vissuto a Treviso) con gli occhi di Saladino, nei quali si riconosce. "Il messaggio del  film è l'unione, la capacità di andare avanti insieme. - sottolinea Meskar - Da Battiston ho imparato molto in ogni scena girata insieme, soprattutto l'umiltà come valore di attore e di uomo. Sono riconoscente a Fariborz per avermi affidato un ruolo da protagonista per una storia bella e intensa".

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