Roma, (askanews) - La maggior parte di loro non ha mai visto la neve. Si avventurano al freddo, anche di notte, sfidano le montagne, non temono il pericolo pur di raggiungere la Francia o proseguire magari in Nord Europa. Sono centinaia i migranti che arrivano a Bardonecchia, rinomata località sciistica in Piemonte, con l'obiettivo di superare le Alpi. Vengono da Libia, Guinea, Sudan, alcuni si incamminano lungo i binari, altri preferiscono i monti, in entrambi i casi rischiano la vita.Ne arrivano a decine ogni settimana, vengono accolti dai volontari con coperte e un pasto caldo nei rifugi. Carlo Florindi, presidente della Croce Rossa di Bardonecchia. "Chiaramente li scoraggiamo a intraprendere questo viaggio perché è pericoloso, è freddo e c'è tanta neve. Qualcuno ci dice che hanno attraversato il deserto e non si fermeranno davanti alle montagne".Qualcuno rinuncia, ma è un'eccezione: Mohamed dal Burkina Faso ha visto altri migranti perdere le mani per l'assideramento. "No io non vado, è troppo pericoloso, puoi morire per niente, non è una buona idea".Le alternative per valicare il confine evitando i controlli non ci sono. Lo stesso Mohamed ha tentato di salire su bus e treni diretti in Francia ma è stato riportato indietro. Ora è un richiedente asilo in Italia, in attesa.Non si hanno notizie, al momento, di migranti morti durante la traversata ma le guide alpine sono allertate e i volontari cercano di mettere in guardia chi vuole tentare. Con la neve abbondante che continua a cadere e le temperature sottozero meglio tornare indietro prima che sia troppo tardi, ma non è facile convincerli. David, volontario: "Se uno ha la famiglia che è riuscita ad andare in Francia anni fa è inutile che gli diciamo di restare in Italia, lui vorrà andare di là e lo farà a tutti i costi, a tutti i costi significa che quindi magari pagherà con la vita finendo sotto una slavina".