Scorzè (askanews) - Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria hanno presentato a Scorzè, in provincia di Venezia, l'accordo triennale "Progettare il futuro", per favorire la competitività e la trasformazione delle imprese, in questo caso venete, al fine di cogliere al meglio le opportunità della "quarta rivoluzione industriale", quella legata all'Internet delle cose. Il progetto è comunque attivo a livello nazionale, come ha sottolineato Fabrizio Alfano, direttore commerciale Imprese di Intesa Sanpaolo."Ricordiamo innanzitutto l'accordo nazionale - ha detto ad askanews - che prevede 90 miliardi di investimenti. Dodici miliardi per il Veneto rappresentano una leva in più che mettiamo a disposizione come gruppo per la crescita delle nostre aziende e per far traguardare quello che è l'obiettivo di un investimento obiettivamente importante e colmare il gap con realtà internazionali. Quindi Intesa Sanpaolo ci crede e mette a disposizione una cifra ingente per accompagnare le aziende lungo questo percorso".Si tratta di un accordo imperniato su quattro pilastri: ecosistemi di imprese e integrazione di business; finanza per la crescita; capitale umano e infine nuova imprenditorialità. Temi sui quali ha insistito, nell'ottica di spronare le imprese venete a cogliere realmente le opportunità di questo momento congiunturale che induce a un certo ottimismo, anche il presidente di Confindustria Piccola Industria, Alberto Baban."Innanzitutto - ci ha spiegato - questo accordo è l'evoluzione di un progetto partito nel 2009, abbiamo prima sottoscritto qualcosa che serviva a difendere le nostre aziende in un momento di forte crisi, e invece adesso raccontiamo un'accelerazione, una partnership che accompagna questa idea nuova di impresa e di modello di sviluppo che possiamo portare avanti. Con un elemento nuovo molto importante: il qualitativo. Noi misuriamo le aziende sulle loro capacità future di esprimere valore, non sul passato. Non guardiamo indietro, ma guardiamo avanti".Al centro dell'evento, tenutosi presso la sede dell'impresa Arredo3, si è messa la sfida del futuro, ma anche l'orgoglio di un tessuto industriale veneto, rappresentato dal presidente di Confindustria Venezia e Area metropolitana Venezia Rovigo Vincenzo Marinese, che ha difeso con passione la necessità di sostenere la cultura dell'innovazione. Un'esigenza su cui concorda anche Intesa Sanpaolo."Noi attraverso queste tre cose: tecnologia, filiere e internazionalizzazione - ha concluso Fabrizio Alfano - consentiamo al nostro imprenditore di affrontare il futuro e di affrontare quelle che sono le loro sfide".Sfide che arrivano dalla globalizzazione, certo, e che vanno affrontate non solo con l'export, al momento elemento trainante della ripresa, ma anche con una rivoluzione interna delle imprese che la banca e Confindustria sperano di agevolare anche grazie all'accordo siglato.