Roma, (askanews) - La contraffazione dei prodotti del Made in Italy è un fenomeno dilagante e in costante crescita. Prioritario è destinare maggiori investimenti alla tutela del Made in Italy ma anche al monitoraggio del web che, oggi, è un canale di grande diffusione di prodotti contraffatti. E' questa la strada indicata dal presidente dell'Osservatorio Italia in Testa, Annaluce Licheri, in occasione del tavolo "Il Made in Italy che piace: contraffazione, promozione e tutela" che ha visto confrontarsi esponenti delle istituzioni, dei consorzi e delle aziende."La contraffazione è una frode estremamente dilagante perchè la maggior parte degli acquirenti, ormai, acquistano prodotti sul web e sono acquirenti giovani, siano essi consapevoli o inconsapevoli, sono facilmente attratti dalle trappole del web - spiega Licheri. - Come Osservatorio oggi proponiamo ai nostri partner di valutare la possibilità di collaborare, monitorando il web e segnalando direttamente alle istituzioni i prodotti contraffatti. Poi pensiamo che sia anche opportuno valutare un incremento dei finanziamenti per le indicazioni geografiche e le denominazioni d'origine. Incrementare i finanziamenti per il consolidamento dei loro prodotti all'estero".Per le aziende ci sono, comunque, strumenti per difendersi come il Siac (sistema informativo anti-contraffazione) messo a disposizione a titolo completamente gratuito dalla Guardia di Finanza e il Rapex, un sistema comunitario di allerta per i prodotti pericolosi. Come spiega Licheri: "L'altra cosa che vogliamo evidenziare è che la Guardia di Finanza ha un sito, il Siac, dove ogni azienda può registrarsi a titolo completamente gratuito e richiedere l'intervento della Gdf per verificare problemi di prodotti contraffatti. La cosa grave è che questi servizi, spesso, sono forniti invece all'esterno a pagamento da operatori privati"Plaude all'operato di Italia in Testa il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni della contraffazione, Mario Catania: "E' particolarmente importante che il nostro Paese svolga un'attività di contrasto forte alla contraffazione. Lo fanno le forze di polizia, lo fa, in una certa misura anche la nostra rete diplomatica all'estero, è importante tuttavia che tutto questo venga sempre di più rafforzato con il coinvolgimento forte anche di realtà come Italia in Testa che sono nate fuori dal perimetro pubblico ma che meritoriamente si pongono come obiettivo quello di tutelare il Made in Italy".