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Il volo del futuro? In dirigibile. A San Marino un'aerostazione per palloni

Luciano Castro

A San Marino un’aerobase per mega-dirigibili: l'Aerostazione Internazionale per Aeronavi

Il volo del futuro? In dirigibile. A San Marino un'aerostazione per palloni

Il progetto si chiama pomposamente “Aerostazione Internazionale per Aeronavi”. Una società di San Marino ha infatti proposto la costruzione di un’aerobase per mega-dirigibili nella repubblica del Monte Titano. Vi potrebbero decollare e atterrare i grandi velivoli ad elio costruiti dalla società americana Aeros, che ha già realizzato prototipi in scala ridotta. “Così il nostro Paese accoglierebbe, primo in Europa, una nuova concezione di trasporto verso il futuro”, spiega Enrico Bargagli Petrucci, presidente della WTC San Marino. Il dirigibile Aeroscraft ML866 sarà lungo 169 metri, alto 36 metri e potrà raggiungere una velocità massima di 222 chilometri orari, volando fino a un'altitudine di 3,65 chilometri dal suolo. Sarà capace di trasportare oltre 60 tonnellate fino a 10mila chilometri di distanza. Ma il modello più grande Aeroscraft ML868 potrà arrivare fino a 250 tonnellate di carico. Saranno utilizzati come cargo per il traporto merci, come piattaforma per le operazioni logistiche e addirittura per straordinarie crociere turistiche sopra le nuvole. L’originale progetto sanmarinese è soltanto uno dei tanti segnali che la tecnologia dei dirigibili, che ebbe grandi fasti negli anni ’20-30 anche in Italia e poi venne praticamente abbandonata con l’avvento degli aeroplani, sembra destinata a tornare di moda.

Vacanze in alta quota

Oltre agli Aeroscraft, nel mondo sono allo studio diversi mega-dirigibili. Un altro ad aver spiccato il volo è l’Airlander 10, che è stato derivato da un progetto militare dalla società americana Hybrid Air Vehicles (HAV): è lungo 92 metri, alto 26 metri e può trasportare 10 tonnellate ad una velocità massima di 150 chilometri orari, volando senza sosta per cinque giorni di fila. Ne è stata presentata una versione anche per il turismo ad alta quota, capace di imbarcare 19 persone e dotata di eleganti camere da letto e sale da pranzo con gigantesche vetrate per godere della vista dall’alto. Il prototipo ha effettuato alcuni voli, ma ha avuto due incidenti. Il progetto comunque prosegue: “Intendiamo portare in servizio il primo lotto di aeromobili Airlander 10 standard con certificazione”, hanno dichiarato i dirigenti della società HAV. Per il futuro, è allo studio anche una versione più grande, con un carico utile di 50 tonnellate. Sempre negli Stati Uniti, qualche anno fa la Straightline Aviation aveva firmato un accordo con la Lockheed Martin per l’acquisto di dodici dirigibili ibridi LMH-1, capaci di trasportare fino a 20 tonnellate di merci e 19 passeggeri.

E in Italia?

Anche nel nostro Paese ci si interroga sul futuro del volo in pallone. “L'attenzione verso i dirigibili non sembra fino a questo momento aver contagiato l’Italia, nonostante la significativa tradizione del nostro Paese in questo campo”, ammette l’Associazione Dirigibili Archimede, che ha proprio l’obiettivo di promuovere l’uso di questi mezzi volanti. Qualche progetto inizia comunque a concretizzarsi. La società franco-italiana Thales Alenia Space sta studiando il dirigibile stratosferico autonomo Stratobus. Con una lunghezza di 140 metri e 32 metri di diametro, potrà operare senza equipaggio ad un'altitudine di 20 chilometri per una durata di 5 anni e potrà effettuare diverse missioni, come osservazione, sorveglianza e telecomunicazioni. Anche l’Aeronautica Militare sta valutando con interesse l’uso di piattaforme stratosferiche per le proprie esigenze strategiche. “Queste piattaforme costituiscono un tassello che può integrare le capacità offerte dai satelliti, dalle costellazioni satellitari e dai droni, e che si colloca in una fascia spaziale intermedia”, ha dichiarato infatti il capo di stato maggiore dell’AM, generale Alberto Rosso. Un altro originale progetto made in Italy viene attualmente sviluppato dalla società bolognese RIXItalia: denominato Dart (Dirigibile Antincendio con Ricognizione Territoriale), è una sorta di “dirigibile-pompiere” in grado di portare un carico di 50 tonnellate d’acqua e liquidi antincendio per spegnere gli incendi di vasta estensione. Ne saranno studiate anche versioni per il trasporto di passeggeri o di merci. Molto originale è pure il progetto O-Boot, un’aeronave a vuoto ispirata al progetto illustrato nel lontano 1670 dal gesuita bresciano Francesco Lana de Terzi. E’ stata avviata una campagna di crowdfounding per raccogliere 20mila euro da destinare alla progettazione ed allo sviluppo del “vacuum balloon”, cuore tecnologico del dirigibile. L’obiettivo è di presentarne il prototipo a Brescia nel prossimo dicembre, in vista di modelli più grandi utilizzabili per il trasporto delle merci e il controllo del territorio. 

Video: Conosciamo da vicino i segreti del mega-dirigibile Airlander 10 (credit HAV)