Costume

Tuttopizza, prima rassegna in Italia sulla pizza

Tuttopizza, prima rassegna in Italia sulla pizza. Vale 10 miliardi di euro e dà lavoro a circa 150mila addetti più altri 50mila nell’indotto

Di Eduardo Cagnazzi

Quattromila metri quadrati di esposizione, 70 stand, 4 distinte aree, ciascuna dedicata ad un preciso aspetto dell’attività, dal forno di mattone refrattario alle farine. Ovvero l’indotto delle attrezzature, delle materie prime e dei servizi per le pizzerie. Sono i numeri di Tuttopizza, il primo salone internazionale della pizza che si tiene fino al 25 maggio presso la Mostra d'Oltremare di Napoli.

Si tratta della prima rassegna in Italia per questo alimento simbolo di italianità nel mondo e che solo nel Bel Paese ha un valore di 10 miliardi di euro e dà lavoro a circa 150mila addetti più altri 50mila nell’indotto. "Un salone per un settore produttivo che rappresenta, come la moda, un attrattore culturale e commerciale per il Paese”,  afferma ad Affaritaliani.it, Raffaele Biglietto, amministratore di Ticket lab, tra i promotori della rassegna fieristica.

“Obiettivo della rassegna è duplice: mettere in mostra le attrezzature, gli impianti, gli accessori, i servizi e le materie prime per preparare questo alimento, evitando che gli operatori vadano anche all'estero per acquisirle e favorire intese commerciali tra i fornitori”. Se Napoli è culla e patria della pizza, l‘Italia lo è nell’indotto con la produzione di forni e di altre attrezzature per la ristorazione. Da un’indagine della Fibe, nella scala da 0 a 100 la valutazione data ai turisti a ristoranti e pizzerie è 82, un valore superiore a quello dato ai musei, agli hotel e finanche alle spiagge. E la spesa degli stranieri in servizi di ristorazione è in costante aumento, pari  circa 8 miliardi di euro. Da qui l’idea di realizzare un salone internazionale capace di dare il valore aggiunto alla pizza, mettendo in mostra il meglio delle produzioni di qualità.

Da un’indagine effettuata da Tradelab per Birra Peroni su dati Eurostat e Bea emerge infatti che l’Italia è il terzo Paese, dopo Regno Unito e Spagna, in termini d’incidenza dei consumi alimentari fuori casa (il 33% pari ad un giro da  75 mld di euro). In quest’ambito il mondo delle pizzerie, che ad oggi è rappresentato da oltre 30mila punti vendita, e dell’indotto diviene un luogo fondamentale sul quale investire per indirizzare le abitudini dei consumatori.  Molti gli eventi e i convegni in programma. Tra quelli in calendario, la presentazione il 24 maggio del #pizzaUnesco contest, un’iniziativa promossa da Mysocialrecipe per “sostenere la candidatura dell’arte dei pizzaioli napoletani a patrimonio immateriale dell’Umanità”.