Costume
Sfida tra cuochi delle case di riposo per creare un piatto anti-invecchiamento
Dalla scelta degli ingredienti a tecniche di trasformazione, tutto dovrà essere curato “a puntino” per creare un piatto che promuovi una corretta alimentazione
VARESE - Promuovere una corretta alimentazione che aiuti a invecchiare meglio. È l’obiettivo della Gara nazionale di ristorazione di qualità dei Centri di servizio alla persona, un contest che si rinnova giovedì 30 maggio a Varese con il tema “Dalla memoria, contro l’invecchiamento! e che mira a unire le tecniche gastronomiche con le migliori combinazioni alimentari per creare un piatto che “allunghi la vita”. L’iniziativa è a cura dell’Ansdipp (Associazione nazionale dei manager del sociale e del sociosanitario), che lega le regioni d'Italia per i servizi alla persona.
Dalla scelta degli ingredienti alle tecniche di trasformazione, tutto dovrà essere curato “a puntino” per creare un piatto su misura degli utenti. Un piatto che li faccia tornare indietro nel tempo, per riscoprire le tradizioni locali e i ricordi del passato, ma con una rivisitazione moderna. Ansdipp ha invitato gli staff delle Rsa in gara a dare forma e gusto alla personalità di ogni regione con una ricetta della tradizione. Ogni partecipante potrà presentare due ricette (un piatto e un dessert anti-aging), di cui solo uno passerà l’ultima selezione. Possono partecipare unicamente i cuochi impiegati da almeno un anno nelle case di riposo aderenti al concorso. Grazie al supporto e all’attenzione di Ansdipp, il 30 maggio diventa un’occasione di festa dove i veri protagonisti della serata saranno i cuochi in gara, per esaltare queste figure professionali che giorno dopo giorno, con passione e impegno, operano nei centri di servizio alla persona.
La Gara nazionale si inserisce nell’ambito dell’annuale Convention dell’Associazione, quest’anno incentrata su “Stare bene per fare stare bene”. “Abbiamo pensato di fermarci a riflettere su esperienze, innovazioni e su pratiche di qualità, unitamente all'analisi di chi le realizza, le coordina, le declina e le vive con i beneficiari delle stesse – sottolinea il presidente Sergio Sgubin -. Le risorse umane, ad ogni livello, interessate a questi processi spesso lavorano in silenzio, senza "rumore", con fatiche importanti, con dedizione e con capacità straordinarie. I due segmenti sono intrecciati: buone prassi e risorse umane. E naturalmente un buon clima, una buona organizzazione, uno "stare bene" del personale rappresenta un elemento indispensabile per tutti i servizi e le azioni di vera qualità”.
da RedattoreSociale