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Cronache
Allarme malaria in Italia, trovata la zanzara Anopheles in Puglia
zanzara Anopheles

Torna l'allarme malaria in Italia: trovata la zanzara Anophles in Puglia. Rischi e scenari

La zanzara della malaria, la Anopheles sacharovi, è stata rintraccia nel nostro Paese. Per la precisione in Puglia dove è stato ritrovato un esemplare. Attualmente è in corso un'indagine dei ricercatori dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e Della Basilicata. “Tra Lecce e Otranto sono stati ritrovati esemplari di zanzara, Anopheles sacharovi che, insieme ad un’altra specie, è stato uno storico vettore di malaria in Italia, non più riscontrato dall'ultima segnalazione alla fine degli anni Sessanta. La scoperta di An. sacharovi, considerata scomparsa da oltre 50 anni, ha una forte rilevanza e impatto sanitario, evidenziando un aumento della recettività soprattutto delle aree meridionali" afferma Ester Papa, Biologa e Technical Manager di Rentokil Initial Italia, azienda specializzata nel monitoraggio e controllo degli infestanti.

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"Poiché ogni anno vengono segnalati casi di malaria importati nei Paesi europei, il rischio di introduzione di Plasmodium (parassita che causa la malaria) tra i viaggiatori provenienti da Paesi endemici dovrebbe essere tenuto in maggiore considerazione. La scoperta di An. sacharovi non deve però destare allarme per un possibile ritorno della malaria in Italia in quanto le condizioni socio-economiche e igienico-sanitarie del nostro paese sono certamente molto diverse da quelle passate. Il ritrovamento di questa zanzara conferma, ancora una volta, la necessità di mantenere alta l’attenzione e rafforzare tutte le misure di prevenzione e controllo, oltre al monitoraggio entomologico, così come si sta già facendo per le altre malattie trasmesse da zanzare, quali la Dengue o la West Nile, con il Piano di Sorveglianza Nazionale delle Arbovirosi.”

“Rispetto alle altre zanzare, come la zanzara tigre e la zanzara comune, questa specie è molto meno presente e si trova soprattutto in aree circoscritte, per lo più in zone paludose salmastre. Ha attività tipicamente notturna come la zanzara comune. E' probabile sia il cambiamento climatico che la modifica degli habitat (esempio le alluvioni) abbiano giocato un ruolo nella ricomparsa. È vero che il contagio avviene tramite la puntura delle zanzare, ma la causa della malattia è un parassita particolare, il Plasmodium. Ne esistono diversi tipi: il più aggressivo è il Plasmodium falciparum, diverso dal Plasmodium vivax che era presente in Italia prima della grande bonifica eseguita a metà del ‘900, che in genere determina una forma di malaria meno aggressiva. Ma in Italia questo parassita non c’è più da tempo. Ci sono quindi pochi vettori e non il parassita quindi se fosse reintrodotto da aree endemiche (ad esempio persone che arrivano o rientrano infette) avrebbe però scarse probabilità di diffondersi su vasta scala.” Aggiunge Fabio Landi, Quality & Pest Management Expert di Rentokil Initial Italia.

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