Cronache
Beni confiscati, Mirabelli (Pd): "Agenzia sgravata, tempi più snelli"
di Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
Franco Mirabelli, il governo sta provando a intervenire in materia di beni confiscati alla mafia?
La Commissione Antimafia ha preparato una riforma approvata (LEGGI QUI IL TESTO COMPLETO) in audizione alla Camera. Contiene una serie di riflessioni legate all'Agenzia dei beni confiscati e sull'intero procedimento.
Quali saranno i tempi di approvazione?
Si è scelto di farla passare prima dalla Camera. Proprio negli scorsi giorni il ministro Orlando ci ha detto che c'è la volontà di approvarla nel più breve tempo possibile. Speriamo si riesca a fare tutto entro la fine del 2015.
Quali sono i contenuti principali della riforma?
Il tema principale è la volontà di evitare che un bene sequestrato venga perso a causa di eccessive lungaggini che spesso si verificano. E' fondamentale che beni come le aziende sequestrate continuino a sopravvivere. Il messaggio che la mafia riesce a far chiudere le aziende è un messaggio devastante e non bisogna farlo più passare. La nostra proposta farà in modo di poter intervenire in tempi rapidi, istituendo delle sezioni distrettuali specifiche dedicate alle misure di prevenzione. Ogni volta che ci sarà un sequestro il magistrato che prenderà a carico il bene farà una verifica rispetto sulle aziende e sulla possibilità di mettere a punto un piano industriale. Verrà nominato un amministratore giudiziario che organizzerà una squadra di consulenti in possesso delle competenze necessarie per far crescere quell'azienda. Sono previsti poi una serie di interventi per evitare che i beni sequestrati rientrino nelle procedure fallimentari tradizionali così da dare la possibilità ai creditori di venire pagati subito in modo da far continuare l'attività dell'azienda. Poi c'è anche il tema delle banche che troppo spesso quando si tratta di beni sequestrati chiedono di rientrare subito. Verrà istituito un fondo alimentato con soldi sequestrati alle mafie e che serviranno a garantire le banche. C'è poi la proposta di destinare parte di quei soldi per ristrutturare i beni confiscati che verranno così valorizzati.
In una videointervista al direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, il direttore dell'Agenzia dei beni confiscati Umberto Postiglione lamenta la carenza di personale, l'assenza di budget e sedi affermando di avere le mani legate. Come cambierà la situazione dell'Agenzia con questa riforma?
L'Agenzia avrà una nuova funzione, soprattutto nella prima fase, nella quale parteciperà alla discussione preliminare dando il suo parere sulla liquidazione o meno delle aziende confiscate e sul tipo di progetto da applicare. Poi dovrà cambiare la tipologia di personale fornendo una serie di consulenze al ministero e ai consulenti. Prenderà in carico il bene quando si arriverà alla confisca definitiva e si tratterà di alienare il bene. L'Agenzia dunque cambierà funzione soprattutto nella prima fase. Poi la proposta è quella di spostare la sede principale da Reggio Calabria a Roma e fare così riferimento alla presidenza del Consiglio e non al ministero dell'Interno. L'Agenzia verrebbe poi affiancata da un comitato di cui faranno parte associazioni e soggetti interessati alla gestione dei beni confiscati.
Il direttore Postiglione lamenta di avere "le mani legate"...
Ci sono troppe lacune nell'organico dell'Agenzia per pretendere che possa fare il tipo di lavoro che gli si chiede adesso. Ora si chiede all'Agenzia di prendere in carico tutti i beni confiscati, decidere su ogni bene il custode giudiziario e seguirli tutti. E' evidente che il personale per poter fare tutto ciò non c'è, se ogni impiegato ha centinaia di incarichi da seguire è chiaro che si fa tutto più lungo e complicato. Vorremmo mettere in piedi un altro modello, un modello che ci ha portato per esempio a Roma con il giudice per le misure preventive di sequestrare 30 pizzerie di un camorrista. In due ore di chiusura sono state mandate via le persone coinvolte nel malaffare, messe in regola quelle che lavoravano in nero e il giorno dopo le pizzerie erano di nuovo aperte e in funzione.
Quindi l'Agenzia non riceverà nuovi fondi ma verrà sgravata da parte dei suoi compiti, giusto?
Esatto, verrà sgravata perché verra cambiata tutta la fase del sequestro.
C'è chi parla di decine di miliardi di euro buttati via nel procedimento dei beni confiscati tra consulenze e tutto il resto. E' davvero così?
Sicuramente se un bene confiscato ci mette così tanto a essere riutilizzato perde moltissimo valore con conseguente danno per lo Stato. Ma noi cambieremo tutto questo.