Cronache
Berlino, ricercato tunisino: sbarcò in Italia. Mandato cattura internazionale

Berlino, caccia al killer. Si teme sia già all'estero. L'autista ha lottato fino alla fine
Berlino: procura conferma, il ricercato è il tunisino Anis Amri
La procura tedesca ha confermato che l'uomo ricercato per l'attentato di Berlino, dove un tir ha ucciso 12 persone, e' il tunisino Anis Amri, 24 anni. Proveniente dalla tunisina Tataouine e legato al gruppo che porto' a termine la strage sulla spiaggia di Sousse, i cui trovarono la morte 38 persone, Amri ha soggiornato nel centro accoglienza di Kleve, nel Nord Reno Westfalia. Gli era stato negato l'asilo, ma aveva ottenuto un permesso di soggiorno temporaneo ad aprile. L'ordine di cattura nei suoi confronti e' stato emesso in relazione a tutta l'area Schengen.
Era sbarcato in Italia
Aveva diverse identità Anis Amri, nato nella città di Tataouine, circa 430 chilometri a sud di Tunisi, 24 anni fa. Dalle prime notizie, i suoi legami con l'Italia e con il terrorismo sono evidenti. Nel 2012 sarebbe sbarcato in Italia. Il suo ingresso in Germania avviene invece dallo Stato di Baden-Württemberg (una rotta meno frequentata rispetto a quella della Baviera) fra giugno e luglio del 2015. Qui presenta domanda di asilo politico presentandosi come Ahmed Amri.
Berlino: caccia all'attentatore, si teme sia già all'estero
C'e' il sospetto che l'uomo sia armato e il timore che possa gia' aver lasciato la Germania e abbia avuto vita facile nella fuga dal luogo dell'attentato, magari utilizzando la rete metropolitana. Si tratta pero', al momento, solo di diverse ipotesi al vaglio degli inquirenti, che non sono ancora in grado di stabilire se si sia trattato di un solo autore o di piu' uomini.
Strage Berlino, l'autista ha lottato fino alla fine
L'autista polacco ha cercato di evitare la strage, ha cercato in tutti i modi di opporsi all'uomo (o a più di un uomo) che gli voleva sottrarre il camion per compiere la strage, seminare la morte lunedì sera in un mercato di Natale a Berlino. Il conducente del tir non è stato ucciso subito ma ha provato a evitare la strage scatenando una lotta nella cabina. Lo rivela la Bild citando fonti investigative e aggiungendo che sul suo corpo sono state riscontrate ferite da taglio. Altre testimonianze raccontano che aveva anche il volto tumefatto segno di una violenza colluttazione. Secondo gli investigatori è stato colpito ripetutamente con un coltello prima di essere ucciso con un colpo d'arma da fuoco alla testa quando il veicolo era già fermo.