Cronache

Bologna, le Sardine cercano ospitalità. Indagata di Bibbiano offre la sua casa

Antonio Amorosi

Movimento Sardine. Rete per ospitare in Emilia Romagna chi arriva da altre regioni per l’evento del 19 gennaio. All’appello risponde un’indagata di Bibbiano

Dopo “indovina chi viene a cena” e "a cena con delitto” è l’ora di “ospite dall’indagato di Bibbiano”.

Il 19 gennaio il movimento delle Sardine ha organizzato a Bologna un mega evento con 6 ore di musica e interventi dal palco per “spiegare”, come scrivono loro, “cosa significa essere emiliano-romagnoli tutti i giorni”. Ma c’è un problema: chi viene da fuori Bologna dove pernotta? Così collegato all’evento ci saranno “le case aperte”, “Sardina ospita sardina”. “Chi viene da fuori regione”, scrivono gli organizzatori, “e volesse raggiungerci già dal sabato potrà contare su una rete di accoglienza auto-organizzata su tutto il territorio emiliano-romagnolo. Un'accoglienza diversa basata sulla condivisione e sulla gratuità”.

 

Sulle pagine social delle sardine sono apparsi i link per proporsi ad ospitare chi ne ha bisogno o per cercare ospitalità. "Vogliamo dimostrare che è possibile regalarsi un momento di creatività, gratuità, arte e relazioni umane. Valori che il populismo non conosce o disconosce", ha sentenziato nei giorni scorsi il portavoce del movimento Mattia Santori. 

E sapete chi ha risposto all’appello? 

Fadia Bassmaji, una delle indagate di Bibbiano, l’inchiesta su abusi e affidi irregolari di bambini nella Val D’Enza di Reggio Emilia. Sulla sua pagina Facebook Fadia Bassmaji scrive linkando il video in cui Santori e un’altra sardina lanciano l’appello ad ospitare, con tanto di mail utile e link per iscriversi: “A casa Mia sardine o non sardine c’è sempre la porta aperta! Anche sabato 18 gennaio”; aggiungendo un cuore viola di fianco al messaggio.

 

Le Sardine hanno tante volte minimizzato l’inchiesta di Bibbiano, sostenendo che chi ne parlava faceva delle manipolazioni. “Gli slogan su Bibbiano non funzionano perché la gente ha un cervello!”, aveva ripetuto Santori ad un evento. E noi che pensavamo servisse leggere gli atti dell’inchiesta, per farsi un’idea.

 

Ma chi è Fadia Bassmaji? La sua vicenda è legata alla drammatica storia di una bambina, una delle più strazianti tra quelle descritte nell'inchiesta “Angeli e Demoni”. La bimba è stata tolta ai genitori nel 2016 e affidata a una coppia di donne, Daniela Bedogni e appunto Fadia Bassmaji, unite civilmente nel giugno del 2018. 

Nell’inchiesta si racconta che la prassi fosse togliere i bambini alle famiglie d’origine con un motivo inesistente per collocarli in affido retribuito presso amici. Al centro dell’indagine la dirigente Federica Anghindolfi. Fadia Bassmaji aveva avuto in precedenza una relazione amorosa proprio con la Anghindolfi. Fadia Bassmaji e Daniela Bedogni, le due donne affidatarie, avrebbero dovuto prendersi cura della bambina tolta ai genitori e invece, da quanto scrivono i magistrati la maltrattavano, turbandola e vessandola

Un esempio riportato nelle carte dell’inchiesta è il litigio banale in auto tra la bambina e l’affidataria Bedogni. Per gli inquirenti la donna è instabile mentalmente. In un’intercettazione ambientale viene sentita mentre in auto “instaurava lunghe conversazioni con soggetti immaginari”. La donna urla e fa scendere dall’auto la bambina che si ritrova sotto la pioggia incessante e le dice: “Non ti voglio più… cosa credi? Che gli adulti che sono attorno a te sono degli idioti?”. E, poi denigrando i veri genitori: “Forse quelli che avevi prima. Se vuoi fare quello che ti pare puoi andare a vivere sotto i ponti”.

 

In seguito il giudice Luca Ramponi ha tolto l' affidamento alla coppia, prescrivendo il divieto di avvicinamento a più di un chilometro dalla bimba oltre al divieto di comunicare con lei.

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