Terrorismo, Tonelli (Sap): "In Italia solo 190 agenti sono preparati"
INTERVISTA/ Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, ad Affaritaliani.it
di Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
Gianni Tonelli, segretario generale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), ad Affaritaliani.it: "In tutta Italia solo 190 poliziotti sono in grado di sparare su un bersaglio in movimento. Anche per questo ho iniziato un giro d'Italia per spiegare i motivi della nostra protesta/denuncia".
Gianni Tonelli, l'Italia sarebbe pronta a fare fronte a un attacco come quello avvenuto a Bruxelles?
In Italia abbiamo lavorato solo sulla percezione, sulla sicurezza percepita e non sulla sicurezza reale. Spero davvero che questo errore fatale non venga messo in luce da qualche tragedia. Dobbiamo lavorare per garantire prima di tutto la sicurezza della gente, e solo in un secondo momento farla sentire sicura. Qui invece facciamo solo la seconda cosa. La stragrande maggioranza degli agenti non è in grado di affrontare un kamikaze o un terrorista. Mandiamo fuori persone che da quattro anni non spara un colpo di pistola.
Come siamo messi a corsi antiterrorismo?
Male, molto male. Il governo ha parlato di 30 mila corsi ma altro che antiterrorismo... Se tre ore di slide possono essere definite un corso di antiterrorismo tecnico pratico io sono Babbo Natale. La verità è che non abbiamo questo tipo di formazione.
Quanti poliziotti in Italia sono in grado di sparare su bersagli in movimento?
Solo 190 agenti in tutta Italia hanno fatto un corso specifico per sparare su bersagli in movimento. Un numero insignificante. Abbiamo visto dopo Parigi e Bruxelles che non servono nuclei specializzati ma professionalità diffusa. O ripensiamo a tutti i percorsi formativi oppure togliamoci dalla testa che siamo in grado di far fronte a una minaccia terroristica.
Lei nel frattempo sta proseguendo la sua protesta per la debilitazione dell'apparato di sicurezza...
Sì, certo. Dopo 61 giorni i medici mi hanno imposto la sospensione dello sciopero della fame ma ora è partita la seconda fase della protesta. Ho cominciato un tour di alcuni mesi che mi porterà in tutte le piazze d'Italia per incontrare associazioni, esponenti della società civile e mondo politico. Sono contentissimo di quello che ho e abbiamo fatto. Nonostante la forte censura di palazzo siamo arrivati alle bacheche social di 50 milioni di persone, grazie al fantastico strumento di democrazia che è il web, forse l'ultimo strumento realmente democratico che è rimasto. E ho ricevuto tantissima solidarietà e attenzione. Su 50 milioni di bacheche raggiunte ho ricevuto solo 70 messaggi antipatici o negativi, tra cui 50 provenivano da profili falsi creati nella zona della Toscana. Dovunque vado la gente mi manifesta la sua vicinanza.
C'è attenzione dalla politica?
Abbiamo incassato il sostegno di Salvini e del centrodestra ma non solo. La nostra battaglia riguarda tutti i cittadini, compresi gli elettori del centrosinistra e del Pd. Lo dimostra il fatto che anche politici di sinistra, come Felice Casson a Venezia, hanno votato una mozione di solidarietà nei miei e nei nostri confronti. Ciò significa che anche il Pd è obbligato ad ascoltare le preoccupazioni del proprio elettorato sul tema sicurezza da noi messo in luce. La nostra protesta andrà avanti perché non è finalizzata a interessi di categoria o a rivendicazioni economico-sindacali, ma esiste solo per onorare il nostro giuramento morale verso la brava gente di questo Paese.
Il governo vi sta ascoltando?
Per ora purtroppo no. Noi portiamo avanti questa battaglia da sempre, nel 2010 eravamo a protestare ad Arcore quando non c'erano ancora stati i drammatici tagli degli ultimi anni, figuriamoci se non protestiamo adesso. D'altronde abbiamo sempre meno uomini e meno mezzi. Faccio un esempio che non c'entra con il terrorismo. Da romagnolo le parlo di Rimini, dove nel 2015 per la prima volta dopo vari anni sono aumentati morti su strada. Il motivo è semplice: la scorsa estate, quando Rimini passa da 150 mila a 1 milione e 400 mila abitanti, avevamo zero uomini di rinforzo per la Polizia Stradale. Tutti gli uomini sono stati aspirati, e non drenati, a causa del vuoto di organico e mandati a Milano per l'Expo.Quest'anno succederà la stessa cosa con il Giubileo. La Narcotici di Rimini è composta da sei sole persone. Come si fa a tenere sotto controllo un'area con decine di discoteche e locali con sei persone e se non ci sono neanche 200 euro per simulare l'acquisto di un biglietto? Nelle discoteche siamo costretti ad entrare col tesserino. Abbiamo le ali tarpate, questa è la verità. Dobbiamo dire basta alla dittatura dei ragionieri di Stato.