Cronache

Consip, Scafarto non risponde ai pm. L'ombra di Capitano Ultimo

Consip: Scafarto non risponde ai pm, Roma non e' competente

Si e' avvalso della facolta' di non rispondere ai pm della Capitale l'ufficiale del Noe Giampaolo Scafarto indagato per falso e rivelazione del segreto d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta sulla fuga di notizie su Consip. "Abbiamo posto una questione tecnico-giuridica ai pm della capitale - hanno spiegato gli avvocati Giovanni Annunziata e Attilio Soriano, difensori del capitano dei carabinieri - contestando la loro competenza territoriale. A nostro parere, gli atti di questo procedimento devono essere trasmessi a Napoli, dove l'informativa, oggetto di contestazione, e' stata redatta, o a Firenze, dove Scafarto ha prestato servizio per un certo periodo. Aspettiamo che la Procura di Roma si pronunci sulla nostra istanza e poi Scafarto tornera' a rendere l'interrogatorio".

Le due nuove contestazioni a Scafarto

Scafarto, assistito dall'avvocato Giovanni Annunziata, e' ritornato a piazzale Clodio perche' deve fare i conti con altre due contestazioni mosse dagli inquirenti che in questi giorni stanno esaminando il contenuto di chat e mail ricavate dall'analisi del suo telefono cellulare. I pm romani attribuiscono all'ufficiale dei carabinieri una nuova ipotesi di falso e una di rivelazione del segreto d'ufficio. La prima e' legata al coinvolgimento illecito nell'indagine del generale Farragina dei servizi segreti, risultato estraneo ai fatti, mentre l'altra riguarda una serie di informazioni sugli accertamenti in corso che Scafarto avrebbe girato a due marescialli, ex Noe, in forza all'Aise, l'Agenzia per la sicurezza esterna, tra l'agosto 2016 e il marzo 2017: informazioni che per legge non avrebbe potuto veicolare trattandosi di soggetti passati in servizio presso un'altra amministrazione dello Stato.

L'ombra di Capitano Ultimo dietro Scafarto?

Nel frattempo emergono nuovi dubbi e congetture su chi possa essere l'interlocutore, qualora effettivamente ci fosse stato, di Scafarto sull'indagine. Chi potrebbe essere il superiore informato sull'inchiesta? Di recente un importante ufficiale è transitato dal Noe verso l'Aise. Si tratta del colonnello Sergio De Caprio, il celebre Capitano Ultimo che nel 1993 arrestò Totò Riina. Qualche settimana fa, tra l'altro, era emersa un'intercettazione dello scorso aprile nella quale il capiano Scafarto esprime a un collega il timore di dover "pagare" solo lui per gli errori nell'indagine dopo aver detto che si era mosso per "strategia investigativa" con Woodcock. E nella stessa intercettazione tira in ballo proprio il capitano Ultimo.

La faida interna all'Arma

Non è tutto. A inizio aprile Affaritaliani.it ha raccontato della querelle interna all'Arma dei Carabinieri e di come questa potrebbe aver svolto un ruolo nel caso Consip. Da una parte il capitano Ultimo, vicino a Scafarto, e mandato all'Aise, dall'altra il generale Tullio Del Sette.