Cricca, Tonelli (Sap): "Agenti in imbarazzo, Alfano rifletta sul suo ruolo"
INTERVISTA/ Il segretario generale del Sap: "Alfano? C'è un problema di opportunità"
di Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
"C'è imbarazzo, non posso negarlo". Gianni Tonelli, segretario generale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), interviene sul caso dell'inchiesta della Procura di Roma sul Viminale in un'intervista ad Affaritaliani.it. "Non entro nel caso giudiziario perché non conosco e non posso conoscere i dettagli. Ricordo però a tutti che qualche mese fa dei dirigenti sindacali del Sap, dipendenti del Viminale, sono stati sospesi dal servizio semplicemente per aver detto la verità in televisione", attacca Tonelli. "Quale verità? Semplice. Hanno detto che i caschi in dotazione alla Polizia sono marci in tutta Italia, che i giubbotti di sicurezza erano scaduti o in scadenza in tutta Italia, che le pistole e mitragliatrici erano del '77, '78 o '79. Senza contare il fatto che nessuno avesse mai sparato su bersagli in movimento".
"Questi dirigenti sindacali sono stati sospesi e denunciati per aver raccontato la verità", prosegue Tonelli. "E io ho fatto più di due mesi sciopero della fame per questo motivo. Se si è agito in quel modo allora adesso serve coerenza. La vergogna non è da attribuire a chi ha denunciato ma a chi ha determinato quegli eventi". Il segretario generale del Sap invita Alfano a riflettere sul suo ruolo. "Nell'attività di tutela degli interessi del personale il ministro dovrebbe farsi delle domande. O si era sbagliato prima e quindi bisogna recuperare l'errore fatto oppure si sbaglia adesso a non porsi problemi. Il ministro deve essere uguale ai suoi dipendenti. Io non arrivo a chiedere le dimissioni. Sotto il profilo gestionale e sindacale ho sempre avuto delle grandi riserve nei confronti di Alfano e non le ho mai nascoste. E dopo quello che ho subito con i 61 giorni di sciopero della fame mi permetto di dire che c'è un problema di opportunità".