Csm, chiesta apertura pratica sul caso di Ilaria Capua

Aprire una pratica in Prima Commissione per valutare "se sussistano profili di incompatibilita', sotto il profilo dell'appannamento dell'immagine di terzieta' ed imparzialita'", del procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo, che ha avviato l'indagine penale sulla virologa Ilaria Capua, e degli altri magistrati requirenti che hanno proseguito l'inchiesta.

Lo chiede il consigliere laico Pierantonio Zanettin al Comitato di presidenza del Csm. Zanettin, nel documento inviato ai vertici di Palazzo dei Marescialli, ricorda che Ilaria Capua e' stata la prima "ad aver isolato il virus H5N1", nonche' a "dire no alle offerte milionarie delle case farmaceutiche per mettere gratis la sua scoperta a disposizione su 'genBank' di tutti gli scienziati del mondo", la "prima donna e primo ricercatore sotto i 60 anni a vincere il 'Penn vet world leadership award', cioe' il riconoscimento piu' importante del pianeta per le discipline veterinarie".

Capua, continua il laico del Csm, nel 2013 e' stata eletta deputato, poi "all'improvviso viene coinvolta in una inchiesta della Procura della Repubblica di Roma su una presunta cessione illecita di virus ad aziende farmaceutiche". A suo carico, vengono ipotizzati "reati gravissimi - rileva Zanettin - ricettazione, somministrazione di medicinali in modo pericoloso, corruzione, zoonosi ed epidemia: per l'interessata inizia un inferno, anche mediatico, dal quale e' riuscita a liberarsi solo da pochi giorni con una sentenza di non luogo a procedere perche' il fatto non sussiste dal gup di Verona".

Nel frattempo Capua, "prostrata dalle lungaggini dell'inchiesta, ha deciso di abbandonare l'Italia ed ha accettato la direzione di un dipartimento di eccellenza all'Emerging Pathogens Istitute dell'Universita' della Florida. Il nostro Paese - osserva Zanettin -ha perso un cervello di grande valore". La ricercatrice, in un'intervista, ricorda ancora il laico del Csm, ha segnalato "di non essere mai stata interrogata da nessun magistrato".