Cronache
Firenze, senegalese ucciso: dalla Regione Toscana 20mila euro alla vedova
Senegalese ucciso a Firenze: dalla Regione Toscana 20mila euro alla vedova
La Regione Toscana assegnerà ventimila euro a Ndeye Rokhaya Mbengue, vedova di Idy Diene, il 54enne ambulante senegalese ucciso da un italiano lunedì scorso sul ponte Vespucci a Firenze. Ad annunciarlo sono stati il presidente Enrico Rossi e l'assessore alla presidenza, Vittorio Bugli, al termine della manifestazione nazionale antirazzista, organizzata dalle associazioni senegalesi della Toscana, a cui entrambi hanno partecipato ieri pomeriggio a Firenze.
Firenze: in migliaia per Diene, l'immigrato ucciso 'per caso'
Per ricordare Idy Diene. A Firenze da ogni angolo d'Italia sono arrivati per manifestare e soprattutto per ricordare Ivy Diene, il cittadino senegalese ucciso da un pensionato fiorentino, Roberto Pirrone, lunedì mattina su ponte Vespucci. Sono migliaia le persone che hanno partecipato ieri alla manifestazione, organizzata dalla comunità senegalese in Toscana. C'erano le associazioni locali, ma anche rappresentanze delle comunità senegalesi da altre città. In piazza anche tanti fiorentini.
"Giustizia, giustizia", hanno gridato in coro gli amici di Idy. "Era un uomo di pace, la città ti abbraccia" si leggeva su uno dei tanti cartelli esposti. "Non vogliamo fare casino", recitava un altro manifesto. Una manifestazione pacifica, antirazzista, così come avevano auspicato gli organizzatori. Il corteo è partito pochi minuti dopo le 15 da piazza Santa Maria Novella, in centro storico, diretto a ponte Vespucci, il luogo in cui è stato ucciso l'ambulante senegalese.
"Sarà una manifestazione apartitica, apolitica", aveva spiegato Dye Ndyaie presidente dell'associazione dei senegalesi del territorio fiorentino e presidente di Fasi, la Federazione delle associazioni Senegalesi in Italia. "Un grande evento di pace e fratellanza, per tutti, per le famiglie, per i bambini. Esattamente come quello che ci fu nel 2011, dopo la morte di Samb Modou e Diop Mor", uccisi a Firenze da Gianluca Casseri, simpatizzante di estrema destra, che poi si suicidò.