Cronache

Forze Armate, il riordino non piace ai militari: "Degradati e demansionati"

"Saremo degradati e demansionati". Il riordino delle Forze Armete non piace ai militari

"Massima attenzione da parte di Area Popolare per le forze di polizia e le forze armate. Da molti anni si discute sulla riorganizzazione delle carriere di militari e agenti di polizia, noi ci siamo riusciti. Finalmente sono stati stanziati i fondi". Lo sottolinea in una nota il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, commentando la manovra approvata ieri dal Cdm. "La legge di bilancio riapre la prospettiva e la rende concreta stanziando le risorse necessarie. La nuova architettura professionale, che sarà̀ definita con i decreti delegati previsti dalla riforma Madia - assicura Alfano - finalmente rende merito a tanti operatori che in Italia e all'estero garantiscono la sicurezza e la difesa dei cittadini".

Una decina di giorni fa il ministro dell'Interno preannunciava così il riordino delle forze armate, un tema da sempre molto delicato. E le polemiche a riguardo non mancano, anzi. Pare proprio che nelle forze armate non si respiri proprio grande soddisfazione, come si evince da un testo pubblicato da Luigi Tesone sul portale ForzeArmate.org e che riproponiamo in parte qui sotto.

Dopo aver peregrinato presso le Amministrazioni allo scopo di ricevere uno straccio di documento sul quale confrontarsi, alla rappresentanza militare è stato presentato il nuovo e fantomatico progetto di riordino. All’iniziale apprezzamento per la soluzione prospettata per la ventennale problematica dei marescialli di prima classe è subentrato lo sconforto per la presa di coscienza del successivo degradamento di tutti i Primi Marescialli, questi ultimi, che avevano raggiunto il grado apicale passando per un’ardua valutazione a scelta o attraverso un concorso, sono difatti degradati in quanto non solo non rivestiranno il nuovo grado apicale di Luogotenente, ma devono sopportare una nuova ed ulteriore valutazione a scelta, e questa volta senza nemmeno la possibilità di concorso. Oltre a tutto ciò si vorrebbe modificare l’art. 839 del Dlgs. 66/2010 in modo da non prevedere più per i Primi Marescialli la possibilità di ricoprire determinati incarichi come sostituti ufficiali e quindi alcuni colleghi si potrebbero trovare dalla sera alla mattina non più legittimati a svolgere determinate incarichi e mansioni.

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Il “ meraviglioso” progetto del Libro Bianco prevedeva la possibilità di osmosi tra i ruoli, ma a quanto pare non è prevista nemmeno per i marescialli laureati la possibilità di accedere ai gradi iniziali del ruolo Ufficiali. Eppure tale possibilità, vista l’esperienza almeno venticinquennale acquisita nel ruolo marescialli, avrebbe garantito una maggiore funzionalità per le Amministrazioni a costo zero se si tiene conto che il Tenente è inquadrato con lo stesso parametro stipendiale del Luogotenente; inoltre visto il limite anagrafico ordinamentale nessuno sarebbe potuto accedere al ruolo degli ufficiali superiori garantendo quindi un risparmio nel tempo visto che l’attuale metodo di arruolamento ha causato un eccesso di ufficiali superiori non dirigenti (Maggiore e Tenente Colonnello). Evidentemente questo riordino doveva sistemare qualcos’altro. Bhé, se il Governo ha accelerato per tale riforma in vista del Referendum Costituzionale si sta facendo un autogol galattico.