SPECIALE Sala operatoria sbarrata: un paziente in arresto cardiaco a Bari
LA RELAZIONE riferito l'assessore alle Politiche della Salute Alberto Tedesco - che i pazienti ricoverati sono stati 21: sono stati osservati 8 decessi, di cui 7 verosimilmente diconducibili alla gravità della patologia di base. Ci sono certificazioni - ha detto Tedesco - che deporrebbero per l'effettuazione delle verifiche, anche con specifico riferimento alla qualità dei gas erogati dall'impianto. Questi certificati indicherebbero che dagli erogatori usciva ossigeno al 100% con una concentrazione del 99,80%". La verifica sarà effettuata dall'autorità giudiziaria, che sta indagando, e dalla Commissione amministrativa". |
Secondo quanto accertato dai carabinieri, che hanno posto sotto sequestro un'apparecchiatura utilizzata nellUnità Intensiva Coronarica, la paziente sarebbe stato sottoposto a ventilazione forzata, ma per un errore nella manutenzione dell'apparecchiatura, invece che all'ossigeno, l'impianto era collegato ad un gas anestetico. E' stato il direttore sanitario ad avvisare i carabinieri dell'accaduto. L'Utic - Unità di terapia intensiva coronarica - era stato inaugurato solo 14 giorni fa. Alla struttura, pronta da tempo, mancavano dieci cardiologi. E' stato anche grazie alle sollecitazioni di alcuni servizi della trasmissione Striscia la Notiziache la direzione generale ha espletato il concorso e avviato la struttura il 20 aprile scorso.
L'assessore regionale alla sanità, Alberto Tedesco, ha reso noto che soltanto il decesso della paziente è riconducibile direttamente all'erronea somministrazione di un anestetico al posto di ossigeno durante un trattatempo di terapia intensiva nell'unità coronarica. I decessi degli altri pazienti, tutti molto anziani - hanno precisato i responsabili sanitari dell'ospedale civile di Taranto - sarebbero invece riconducibili ad un aggravamento delle condizioni cliniche. Domattina alle 12 il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola terra' una conferenza stampa a Bari.
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola non minimizza assolutamente quanto accaduto all'ospedale di Castellaneta ed anzi preannuncia la volonta' di costituirsi parte civile come Regione nel prevedibile procedimento giudiziario. "Siamo di fronte ad un fatto sconvolgente la cui gravita' non puo' essere assolutamente minimizzata - ha affermato Vendola - la Regione puo' subito annunciare l'intenzione di presentarsi parte civile nei confronti degli ipotetici responsabili della vicenda".
"Siamo tutti interessati nel nome dei diritti dei cittadini ad appurare ogni grammo di verita' e all'esito dell'accertamento a produrre scelte esemplari - ha detto ancora Vendola - non e' escluso che all'esito degli accertamenti, sia giudiziari che interni, ci siano le prime sospensioni cautelari di coloro che sono coinvolti in questa vicenda".
"Le informazioni in nostro possesso - ha precisato ancora - non sono un verdetto anticipato ma saranno vagliate sia dalla commissione di indagine che dalla magistratura". In particolare si appreso che da parte regionale e' stato chiesto al ministro della Sanita' Livia Turco di integrare con tecnici del ministero la commissione interna gia' disposta a livello locale.
"La presenza di protossido di azoto all'interno dei circuiti gas medicali a servizio del reparto Utic e' stata causata da un'errato collegamento in fase di esecuzione dell'impianto della linea di ossigeno alla linea principale di distribuzione del protossido di azoto utilizzato da altri reparti". In un fax inviato dal direttore generale della Ausl di Taranto Marco Urago all'assessore regionale alla sanita' Alberto Tedesco si spiega cosi' quanto avvenuto nell'ospedale di Castellaneta. "Il punto dell'impianto dove si e' verificata la conversione di collegamento tra l'ossigeno e il protossido di azoto - si spiega ancora - e' ubicato in prossimita' di un cavedio centrale del primo piano della struttura dove si trovano le montanti di distribuzione di tutti i gas medicali".
Saranno comunque gli accertamenti della magistratura, l'inchiesta e' coordinata dal sostituto procuratore Marco Barruffa, ad accertare quanto avvenuto nell'Unita' di terapia intensiva coronarica (Utic) dell'ospedale di Castellaneta, inaugurata solo nel febbraio 2005 ma entrata in funzione solo il 20 aprile scorso per la mancanza di personale. In una quindicina di giorni dalla struttura sono passati 21 pazienti otto dei quali sono deceduti, per uno o due sembra proprio per l'anestetico al posto dell'ossigeno. Per i due casi e' gia stata disposta l'autopsia per i primi giorni della settimana prossima. Saranno comunque gli accertamenti e le perizie gia' disposte a indicare cosa sia accaduto effettivamente.
"Il commento in questi casi e' che debba essere fatta una analisi precisa delle responsabilita'; in questi casi e' l'unico commento da fare": lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, a proposito del grave incidente verificatosi nell'ospedale di Castellaneta. Prodi, inaugurando al Policlinico Sant'Orsola di Bologna la nuova ala di degenza chirurgica, ai giornalisti che gli chiedevano se l'incidente di Castellaneta possa essere attribuita a fatalita' o negligenza ha ribadito, ha risposto: "Sarei veramente contraddittorio se dicessi che ho un parere. In questi casi - ha concluso - non lanciamo ne' le croci ne' le assoluzioni prima di avere esaminato le cose. Bisogna esaminare seriamente che cosa e' successo e provvedere di conseguenza".