Cronache
Guidare ubriachi, il motivo? "C'è un senso generalizzato di impunità"
Dal 1996 i volontari di Ala onlus girano discoteche e pub di Milano per parlare con i giovani di alcol, droghe e guida
Si trovano davanti alle discoteche e davanti ai pub con il loro camper ma entrano anche direttamente nei locali. Ogni venerdì e sabato notte. Come scrive Redattore sociale, l'obiettivo è parlare con i giovani di alcol, droghe e guida sicura. Nel 2019 volontari e operatori di Ala onlus ne hanno incontrati 1.300 a Milano nell'ambito del progetto "Movida responsabile". "Da cinque o sei anni notiamo che c'è più consapevolezza -racconta Vincenzo Cristiano, presidente di Ala onlus-: più persone tornano a casa in taxi, mentre una volta era una scelta di élite, ci sono compagnie di ragazzi dalla Brianza che organizzano pullman per venire a Milano, gruppi di amici designano di volta in volta il guidatore, che si impegna a non bere".
I drammatici incidenti stradali dei giorni scorsi, con giovani investiti da altri giovani alla guida con tassi alcolemici troppo alti, ripropone all'attenzione di tutti il problema, che esiste ogni notte, di una movida che può diventare letale. "Il problema di fondo però è che non c'è una vera programmazione della prevenzione a livello istituzionale - sottolinea Vincenzo Cristiano - . Noi portiamo avanti questo progetto dal 1996, ma siamo sempre alla ricerca di bandi e fondi per finanziarlo. E siamo quasi gli unici a fare questo lavoro su una piazza come quella di Milano, una città che offre migliaia di locali e luoghi sempre nuovi del divertimento".
Sempre come riporta Redattore sociale, nel 2019 Ala onlus, insieme a Comune e Ats, ha coinvolto 39 gestori di locali per un confronto e incontri di formazione. "Per esperienza possono dire che sono molti i gestori dei locali che sono interessati a tutelare la salute della propria clientela - aggiunge il presidente dell'associazione -. L'eccesso di alcol o di droghe può scatenare risse, disturbo agli altri clienti. Non vogliono che la gente si senta male. Per questo sarebbe necessario portare avanti progetti di prevenzione che coinvolgano tutti gli attori in gioco: le istituzioni, i gestori dei locali, i giovani, il terzo settore. Ma tutto questo non c'è, se non in minima parte per singoli progetti". L'altra grande lacuna delle notti del divertimento sta nei controlli. "Sostanzialmente il territorio è lasciato a se stesso. I controlli con l'etilometro sono pochissimi e questo induce sia nei giovani che negli adulti un senso di impunità generalizzata".
Da Redattore Sociale