Il Cardinal Ravasi intercettato dai massoni
Ravasi e la massoneria
Tra i tanti computer sotto controllo da parte di Francesca e Giulio Occhionero spiccano due di quelli di stretti collaboratori del cardinal Gianfranco Ravasi, cardinale, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
Un fatto assai strano che apre scenari inediti.
Ad esempio, perché controllare le email di alto porporato?
E poi, Giulio Occhionero è un massone (loggia 773) e Ravasi è stato uno dei più grandi fautori del dialogo tra massoneria e Vaticano tanto che nel febbraio 2016 fece un articolo in tal senso su Il Sole 24 Ore dal titolo “Cari Fratelli Massoni”
http://www.grandeoriente.it/la-chiesa-la-loggia-il-cardinale-ravasi-sul-sole-24-ore-cari-fratelli-massoni-il-dialogo-ce/ a cui rispose prontamente il Gran Maestro del Gran Oriente d’Italia Stefano Bisi:
Riporto un brano dell’articolo di Ravasi:
“Bisogna andare oltre ostilità, oltraggi, pregiudizi reciproci, perché rispetto ai secoli passati sono migliorati e mutati il tono, il livello e il modo di manifestare le differenze che pure continuano a permanere in modo netto”. Differenze e incompatibilità che “non impediscono il dialogo”. Con ambiti di confronto come “la dimensione comunitaria, la beneficenza, la lotta al materialismo, la dignità umana, la conoscenza reciproca”. Particolare un’annotazione del porporato, che invitava “a superare quell’atteggiamento di certi ambienti integralisti cattolici che –per colpire alcuni esponenti anche gerarchici della Chiesa a loro sgraditi – ricorrevano all’arma dell’accusa apodittica di una loro appartenenza massonica”.
Ora questo serrato dialogo, addirittura una specie di endorsement del cardinale alla massoneria desta qualche imbarazzo in Oltre Tevere reputando oltretutto non conveniente che gli articoli siano linkati sul sito della massoneria.
Ravasi ha probabilmente commesso una imprudenza ed una superficialità ad aprire un dialogo con una organizzazione di cui un venerabile maestro (ora sospeso) e cioè Giulio Occhionero gli hackerava le email.