Cronache
Ilva, nuovi dubbi su Arcelor. I grillini contro Calenda: stop alla propaganda
Intervista/ Gianpaolo Cassese ad Affaritaliani.it: nuovi dubbi sul contratto Ilva-ArcelorMittal, accelerazione ingiustificata durante un cambio di governo
"Quando l’Anac ha confermato le criticità contrattuali, il dubbio che qualcuno negli ultimi mesi non fosse sereno del proprio operato, mi è venuto". Gianpaolo Cassese, deputato pugliese del Movimento 5 Stelle eletto a Grottaglie (a pochi chilometri da Taranto) e vicino al ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Di Maio, svela nuovi dubbi sul caso Ilva in un'intervista ad Affaritaliani.it. Con l'avvio del procedimento di verifica della regolarità della gara vinta da ArcelorMittal, inizia il tempo del richiamo alla "responsabilità" di chi ha gestito la gara.
Secondo le sue ultime dichiarazioni, il parere espresso dall’Anac sulle criticità relative alla procedura di gara dimostra “il perché l’allora ministro Calenda ha fatto il possibile per chiudere l’accordo sulla cessione dell’Ilva prima dell’insediamento del nuovo Governo”. Quali le possibili motivazioni alla base dell’operato del precedente Governo?
Dovremmo chiedere all’ex ministro Calenda perché per quasi un anno non ha condiviso il contratto siglato con ArcelorMittal con chi ne faceva richiesta, tradendo il principio di trasparenza che dovrebbe essere alla base di ogni rapporto istituzionale. Sin da quando mi sono insediato, non riuscivo a comprendere il perché un governo in scadenza spingesse così tanto ogni giorno per chiudere la trattativa con i sindacati, per dar seguito ad un contratto che nessuno aveva ancora visto! Un'accelerazione ingiustificata, a mio avviso, durante un cambio di governo. Quando l’Anac ha confermato le criticità contrattuali, il dubbio che qualcuno negli ultimi mesi non fosse sereno del proprio operato, mi è venuto.
Secondo l’ex ministro Calenda “sono circa due mesi in cui c’è un giochino di rimpalli” e “spetta al ministro Di Maio concludere l’ultimo metro, migliorando l’offerta di ArcelorMittal”.
Ultimo metro? Calenda non ha capito che è finito il tempo della propaganda e che è iniziato quello della responsabilità.
Il ministro Di Maio ha dichiarato che è stato avviato il procedimento amministrativo finalizzato all’eventuale annullamento in autotutela del decreto di aggiudicazione della gara a favore di ArcelorMittal. Il procedimento avrà durata di 30 giorni e andrà avanti in parallelo alla procedura di cessione dell’Ilva. Quali sono i possibili scenari?
Il rispetto della legalità viene prima di ogni scenario, prima anche di un eventuale nuovo piano ambientale o occupazionale. Una cosa è certa, l’avvio del procedimento amministrativo di annullamento della gara è stato accolto con favore anche dal territorio tarantino.
In ipotesi di annullamento della gara, si prevedono costi aggiuntivi a carico dello Stato a fronte di una prevedibile estensione del periodo di commissariamento oltre il 15 settembre?
Se la gara dovesse essere annullata, chi l’ha gestita dovrà prendersi la responsabilità per tutto ciò che ne deriverà dopo.
ArcelorMittal ha presentato una controproposta migliorativa sul piano ambientale, ma non soddisfacente sulle prospettive occupazionali. Quando verrà riaperto il tavolo con i sindacati?
È stato convocato per lunedì prossimo alle 10 al Mise, un tavolo istituzionale dedicato all'Ilva. Al confronto sono state invitate tutte le parti coinvolte, a cominciare da Fim, Fiom e Uilm, Ugl, Usb e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ArcelorMittal e Am Investco e i Commissari straordinari. Ad essere stati invitati al tavolo anche i Governatori di Puglia, Liguria, Piemonte e Lombardia nonchè il presidente della Provincia di Taranto e il sindaco di Taranto assieme a quello di Statte, Crispiano, Massafra, Montemesola, Genova, Novi Ligure. Saranno presenti inoltre anche il prefetto di Taranto, il presidente dell'autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Tra gli invitati al tavolo istituzionale anche Federmanager, Confindustria, e la Società per Cornigliano oltre al Codacons e all'Assofermet.