Cronache

Migranti, dossier di Frontex: ecco le 8 ong accusate. Csm con Zuccaro

Ecco il dossier di Frontex sulle ong

Sostegno del Csm a Zuccaro

A difesa del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, il magistrato che ha ipotizzato legami oscuri tra alcune ong e i trafficanti di uomini, è intervenuto oggi il Consiglio superiore della magistratura che esprime "ogni sostegno possibile" al procuratore di Catania "affinché le indagini condotte dalla Procura di Catania, così come quelle svolte da altri uffici inquirenti sulle medesime ipotesi investigative, possano svolgersi con la massima efficacia e celerità". Il Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli, aggiunge che tale sostegno avverrà anche "attingendo a tutte le risorse di cui dispone il Csm", compreso il ricorso a "eventuali applicazioni" di magistrati provenienti da altri uffici. Il Csm, "escluso ogni apprezzamento sul merito dei fatti prospettati" nelle "esternazioni" di Zuccaro, "non intende affatto incidere sullo svolgimento delle investigazioni da parte della Procura di Catania".

Frontex accusa 8 navi Ong per chiamate dirette

"Nel 90 per cento dei salvataggi eseguiti dalle navi delle Organizzazioni non governative nel 2017, le imbarcazioni coinvolte sono state individuate direttamente dalle Ong e soltanto in seguito e' stata data comunicazione al centro operativo della Guardia costiera a Roma". Sarebbe questa una delle accuse contenute nel rapporto riservato di Frontex su cui sta indagando il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, secondo quanto scrive il Corriere della Sera. Si tratta di 20 pagine, allegate al dossier principale, che si concentrano sull'attivita' svolta nel Mediterraneo da otto navi "private": "Sono i trafficanti che operano in Libia e la Guardia costiera operativa nell'area di Sabrata e di Az Zawiya a contattare direttamente le navi delle Ong che operano vicino alle acque territoriali della Libia".

Le associazioni, ricorda il quotidiano, hanno gia' respinto come "infamie" le contestazioni dell'organismo dell'Unione Europea specificando di aver "come unico obiettivo il salvataggio delle vite umane", ma proprio su questo si concentrano le verifiche disposte dal magistrato.

Tutti nomi delle ong coinvolte

Nella relazione sono indicati i mezzi e le relative Ong: Sea Watch diSeaWatch.org che batte bandiera olandese e porta fino a 350 persone; Aquarius di Sos Mediterraneo/Medici senza frontiere di Gibilterra con una capienza di 500 persone; Sea Eye di Sea Watch.org dall'Olanda, fino a 200 persone; Iuventa di Jugendrettet.org bandiera olandese con 100 persone; Minden di Lifeboat Project tedesca per 150; Golfo Azzurro di Open Arms da Panama che porta fino a 500 persone; Phoenix di Moas con bandiera del Belize che ne imbarca 400; Prudence di Medici senza frontiere con bandiera italiana che e' la piu' grande visto che ha 1.000 posti. Gli analisti di Frontex, scrive il Corriere della Sera, hanno esaminato le rotte seguite nel 2017 e si sono soffermati sulle modalita' di avvicinamento alle acque libiche monitorando in particolare il periodo che va dal 13 al 27 marzo 2017. Ma hanno utilizzato anche "le informazioni provenienti dagli interrogatori dei migranti appena sbarcati, i report provenienti dagli apparati di intelligence di alcuni Stati". E sostengono che proprio in quell'arco di tempo "prima e durante le operazioni di salvataggio, alcune Ong hanno spento i transponder per parecchio tempo".

Migranti: indagine Trapani su Ong,scafisti

Sono state acquisite anche le testimonianze di alcuni scafisti che avrebbero riferito di certe modalita' operative delle imbarcazioni riferibili a Ong, nell'inchiesta coordinata dalla Procura di Trapani, su cui gli uffici giudiziari mantengono il massimo riserbo. L'inizio dell'indagine e' precedente all'ultimo rapporto pubblicato da Frontex. Nel silenzio gli investigatori della Squadra mobile della Polizia di Stato hanno raccolto elementi e testimonianze che descrivono anche le modalita' di intervento di certe Ong nel Mediterraneo. Il fascicolo per "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina" e' affidato al sostituto procuratore Andrea Tarondo ed e' scaturito dalle indagini che hanno condotto all'arresto di alcuni scafisti, individuati sul molo Ronciglio in seguito ai numerosi sbarchi avvenuti nel 2016. Alcuni di loro avrebbero raccontato di soccorsi "nei pressi dei confini libici". Sulle indagini vige il massimo riserbo e alcuni degli investigatori impegnati nell'inchiesta si dicono "rammaricati per le notizie pubblicate nelle ultime settimane che rischiano di compromettere mesi di indagini". Tra gli atti raccolti, oltre a "conversazioni intercettate" ci sarebbero anche i verbali di testimonianza di uno "scafista occasionale" condannato dal Tribunale di Trapani che ha detto di avere visto arrivare i soccorsi poco dopo l'allontanamento dell'uomo che sino ad allora aveva condotto l'imbarcazione.