Cronache
Omicidio stradale, rischio legge obbrobrio
Di Barbara Benedettelli
Nei giorni scorsi le Commissioni Giustizia e Trasporti della Camera si sono riunite per l’esame del disegno di legge recante l'introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali. Introduzione che il premier Matteo Renzi ha caldamente annunciato in Senato durante il suo insediamento. Ma ciò che sembra essere emerso dal lavoro delle Commissioni è un obbrobrio che offende ulteriormente le Vittime. Le commissioni hanno approvato mercoledì alcuni emendamenti che nella sostanza indeboliscono ulteriormente la legge (già imperfetta su diversi fronti) approvata il 10 giugno scorso in Senato.
Tra le assurdità del nuovo testo l'abbassamento dei minimi per quei comportamenti pericolosi che in altri paesi sono considerati aggravanti: come velocità, sorpasso in prossimità delle strisce, inversione, passaggio col semaforo rosso, per esempio, per cui nel testo uscito dalla Commissione si passerebbe da un minimo di 7 anni a 4. E se l'attuale tendenza, nei tribunali, è quella di partire dai minimi per arrivare nella sostanza alla “nullità” della pena effettiva grazie ai riti alternativi - e a una sorta di “perdono” con tanto di pacca sulla spalla e un bel “non farlo più” - questa legge ha per i familiari delle Vittime il sapore del contentino. Non sarebbero stati inoltre tenuti in considerazione comportamenti come quello relativo all'invio di sms mentre si guida, né la pirateria stradale. Non è di contentini di cui abbiamo bisogno, ma di una legge efficace, in grado di dare alla vita il valore immenso che ha e di cambiare un approccio alla guida che fa ancora oggi 10 Vittime al giorno e migliaia di feriti. Non sono incidenti. La responsabilità di morti e ferimenti che rendono invalide a vita le persone non va cercata nel caso, ma nella mancanza di rispetto delle regole, della vita e degli altri. E solo una buona legge può cambiare questo atteggiamento. Oggi 26 ottobre, in concomitanza con la discussione alla Camera del testo, le associazioni e i familiari delle Vittime che da anni chiedono l'introduzione del nuovo reato, e si battano perché non accada agli altri ciò che ha spezzato le loro esistenze, tra le 16 e le 18 manifesteranno davanti alla Camera. La manifestazione è stata fortemente voluta da Marina Fontana, che nell'agosto del 2013 ha perso il marito in uno scontro stradale.
@bbenedettelli