Over 65 raddoppiano entro il 2050: costo o opportunità? Il report
Società, famiglie, assicurazioni: ecco chi “sostiene” l’allungamento della vita
Gli over 65 nel mondo raddoppieranno entro il 2050, passando dall’8,3% al 15,8% della popolazione mondiale. Questo allungamento della vita è un trionfo della medicina e della società che, però, pone a tutti noi sfide sulla sostenibilità economica e umana, poiché gli anziani non hanno bisogno soltanto di assicurarsi un sostegno finanziario, ma anche servizi e aiuti concreti contro la non autosufficienza.
Un tema che è stato il focus del convegno organizzato al Centro Svizzero di Milano da Swiss Re, una delle più grandi compagnie di riassicurazione al mondo, e in cui è stato anche presentato un rapporto sul costo dell’invecchiamento nei 13 Paesi più importanti al mondo. Nel report “Who is paying for ageing?” si analizza la suddivisione del costo di mantenimento per ciascun over 65 tra finanze pubbliche, risparmi privati, famiglie e assicurazioni.
Ad oggi, la spesa complessiva nel mondo per gli over 65 è di 11 mila miliardi di dollari, con una media pro-capite all’anno di 41.000 dollari (35.700 euro). A livello complessivo, il 60% delle spese è a carico dello Stato, il 10% a carico della famiglia, i risparmi personali sono intorno al 25% mentre le assicurazioni coprono, in media, solo il 5%. Secondo una stima, se le compagnie arrivassero a coprire il 10%, si aprirebe una fascia di mercato di circa 500 miliardi di dollari.
Tra i vari Paesi, l’Olanda sopporta il peso pro-capite maggiore (70.000 dollari per ogni over 65), poi gli Stati Uniti (66.000 dollari), Francia (59.000), Giappone (49.000), Canada (47.000), Australia (44.000) e poi l’Italia, in ottava posizione con 44.000 dollari pro-capite. A seguire ci sono poi il Regno Unito (38.000 dollari), Hong Kong (24.000), Corea del Sud (22.000), Polonia (20.000) e Cina in chiusura, con 15.000.
Nella classifica assoluta, in testa ci sono invece gli Stati Uniti (3100 miliardi di euro), poi il Giappone (1600 miliardi), Germania (900 miliardi), Cina (800 miliardi), Francia (700), Italia (sesta, con 600 miliardi di dollari), poi Regno Unito (400) Canada (300) Australia (200), Paesi Bassi (200), Polonia e Corea del Sud (100 miliardi) e Hong Kong (30 miliardi di dollari)
Tuttavia la ripartizione di chi sostiene questi costi è tutt’altro che uniforme. L’Italia, per esempio, spende per ogni over-65 in media 44.000 dollari (38.000 mila euro), di cui il 73% a carico dello Stato, l’11% a carico della famiglia, il 15% sui risparmi privati e solo l’1% a carico delle assicurazioni. Nel BelPaese il binomio famiglia+Stato ha il tasso di spesa più alto del mondo, mentre si rileva uno tra i più bassi per quanto riguarda il carico sulle assicurazioni. Per esempio, in Francia le assicurazioni coprono il 3%, in Germania il 2%, in Australia e Canada il 5%, in Olanda, Regno Unito e Giappone il 7%, negli Stati Uniti si arriva all’11%
Inoltre, nel mondo ci sono oggi in media 4,2 lavoratori per ogni over-65, mentre si arriverà a 2,4 lavoratori entro il 2035. Il settore, di conseguenza, diventerà progressivamente sempre meno sostenibile senza interventi mirati, per cui il comparto, dal punto di vista commerciale, finanziario e dei servizi deve essere ancora interpretato e per meglio interpretare l’evoluzione della domanda.
In pratica, è necessario capire che dove non arriverà più lo Stato e dove già da oggi non arrivano i caregivers, possono arrivare le assicurazioni. Tra l’altro, è interesse delle stesse, oltre che dei singoli e della comunità, a che le persone restino in buona salute il più a lungo possibile.
“I molti consumatori over-65 devono essere al centro di un messaggio positivo da parte delle assicurazioni, che finora non è arrivato”, dice Daniela D’Andrea, CEO Swiss Re Italia, che spiega: “non si tratta solo di un sostegno finanziario, ma bisogna fornire anche dei servizi. L’aumento della longevità ci impone di intervenire ora, soprattutto perché l’Italia è il secondo Paese più anziano al mondo e uno dei meno attrezzati per far fronte a questa sfida”.
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