Cronache
Pamela, "aspettiamoci altri casi. Ipotesi choc: hanno mangiato il cuore"
Mafia nigeriana. Intervista di Affaritaliani.it al medico psichiatra forense e criminologo Alessandro Meluzzi
"Il caso di Pamela è solo una piccola punta dell'iceberg di quello che accadrà in Italia. Il nostro Paese ormai è invaso dalla Mafia nigeriana che controlla il territorio in modo capillare con crimini efferati a cui purtroppo dobbiamo abituarci. E siccome l'invasione dalla Nigeria continua è statisticamente probabile che si ripetano altri casi come quelli di Pamela". Lo afferma in un'intervista ad Affaritaliani.it il medico psichiatra forense e criminologo Alessandro Meluzzi.
E' vero che la Mafia nigeriana pratica anche il cannibalismo?
"E' uno dei rituali più praticati all'interno del woodoo. Sia per impadronirsi della vitalità della vittima sia come sinonimo di sconfitta e sopraffazione dell'altro. Qualora il cuore fosse assente dal reperto di Pamela nel 90% dei casi non è stato buttato bensì è stato divorato, come accade in questi riti. Ma chi studia antropologia lo sa da sempre. Questi temi ormai sono da studi accademici e non da inchieste di Polizia. Ciò che stupisce è che è che nessuno lo dica. E' una ovvietà".
I nigeriani più pericolosi arrivano dalla zone di Benin City, vero?
"Certo, insieme a Lagos Benin City è la città più pericolosa della Nigeria. Chiunque vi abbia messo piede sa che sono luoghi di terrore".
In Italia i primi da Benin City sono arrivati molti anni fa...
"Ormai è un flusso ininterrotto quello dalla Nigeria. Oggi arrivano con i barconi, ma prima venivano anche con gli aerei anche perché hanno a disposizione capitali e risorse ingenti".
Quali sono le principali attività criminali?
"Prostituzione spesso minorile, controllo dello spaccio al minuto di droghe pesanti, truffe online e taglieggio delle 'elemosine'. Le Mafie italiane tradizionali stanno lasciando a quella nigeriana il controllo del territorio. Prima l'hanno vista come manovalanza ma poi sono state sopraffatte. A Castel Volturno c'è già stato uno scontro con la Camorra e a vincere è stata la Mafia nigeriana".
Altri reati?
"Mercato delle armi ed estorsioni sul territorio. Per quanto riguarda il controllo dell'elemosina gli euro che vengono raccolti vanno quasi tutti a don e maman. La gente deve sapere che dando l'elemosina fuori dal supermercato sta finanziando la Mafia nigeriana. E' un fenomeno che accade in tutto il Paese ma le capitali sono Torino e Castel Volturno. A Torino un processo per reati mafiosi ha già portato a decine di condanne. Ma è solo un piccolo inizio".
E per quanto riguarda le truffe online?
"Sono infinite, chi non ha ricevuto una mail dalla Nigeria che chiedeva soldi? Compreso anche il gioco d'azzardo e i soldi spesso vengono impiegati per il mercato di armi e droga".
In Nigeria ci sono tre grandi etnie (hausa, igbo e yoruba). Qual è la più pericolosa?
"Sicuramente quella con la più alta densità di sette para-massoniche, tipo Skull and Bones, perché si tratta di pratiche mutuate da club universitarie quando la Nigeria era una colonia britannica mescolati ad elementi tribali, è l'etnia yoruba che si trova nella zona sud-occidentale del Paese. Tutto il popolo nigeriano è composto principalmente da commercianti che trattano cose, denaro e persone con molta facilità".
Che cosa accadrà in Italia secondo lei?
"Abbiamo un flusso migratorio continuo e questo è preoccupante. Non capisco come i grandi guru dell'anti-Mafia, come Libera, Don Ciotti, Caselli e Saviano, si occupino acutamente della Mafia del passato e non di quella del futuro. Chiudono un occhio forse perché preoccupati di apparire razzisti ma qui c'è in gioco la sicurezza nazionale".
Negli altri Paesi europei, ad esempio nel Regno Unito, ci sono moltissimi nigeriani da tanti anni, ma accadono le stesse cose?
"L'Italia ormai è terra di conquista senza alcuna resistenza per la Mafia nigeriana che gode di una status particolare. Il reato dello spaccio praticamente non è punito e con il controllo capillare della prostituzione godono di piena impunità. Mi chiedo quanti traduttori delle lingue dialettali nigeriane ci siano tra le forze di polizia e di intelligence. Basta andare in qualsiasi sezione di tribunale dove si fanno processi per direttissima e in una mattina si vedono almeno una ventina di spacciatori nigeriani che quasi sempre ottengono l'immediata scarcerazione. E questo se lo comunicano con lo smartphone. Per loro operare in Italia è come affondare il coltello nel burro. Circa gli stili cannibali ricordo che in Liberia e Sierra Leone bambini soldato per acquisire coraggio dovevano mangiare il cuore della prima donna uccisa. Avremo molti cuori mancanti nei referti medico-legali".
Forse nessuno denuncia queste cose per paura di essere accusato di razzismo...
"Allora dobbiamo buttarci nel fiume, siamo all'ebetismo assoluto. Significa che in Italia è sufficiente essere di colore per fare qualunque cosa e godere di piena impunità o almeno di trattamenti di favore. Assurdo e terrificante".