Polizia, il Sap contro il governo. Il contratto? Una presa in giro. Lettera
Si terrà questo pomeriggio a partire dalle ore 18.00, presso Palazzo Vidoni, l’ennesima riunione per le
trattative sul contratto di lavoro per il personale del comparto sicurezza e difesa. Dopo gli incontri del 26
luglio e del 22 dicembre 2017, si giunge in questa giornata dove un rimedio agli errori del Governo, viene
spacciato per contratto.
Infatti, proprio per rimediare all’errore delle 80€ di lavoro nero legalizzato, cavallo di battaglia per la
propaganda politica del Governo e, che abbiamo visto sparire dai nostri statini paga a partire dal mese di
ottobre dello scorso anno, è stato buttato al vento il riordino delle carriere e ora si sta buttando al vento il
contratto.
Per questo motivo, per rimediare a questo errore, avremo un importo medio netto all’anno sulla produttività,
pari a 73€ e, un aumento medio di 52€ netti al mese, previsti dal contratto. In tutto ciò, non sarà finanziata né
la parte normativa né le indennità accessorie, come il servizio esterno, notturno, festivo ordinario; attività di
ordine pubblico; rimborso pasto in missione fermo ai primi anni '90; buono pasto, rimborso forfettario in
missione e, addirittura, la compensazione, ovvero lavorare in un giorno di riposo per la misera somma di 8€
giornaliere.
Per di più le Forze dell’Ordine restano tra le poche categorie a non aver diritto alla previdenza
complementare, proiettando i poliziotti di oggi ad essere i poveri di domani. Per non parlare degli
straordinari in esubero, non corrisposti dall’ottobre del 2016.
Questo dimostra ancora una volta come la gestione operata dal dipartimento sia incompetente e volutamente
miope difronte al fatto che ci stanno propinando un contratto che ha il solo scopo propagandistico elettorale
di far credere che il Governo abbia a cuore le forze dell’ordine, quando in realtà, non fa altro che svilirne
l’operato e le risorse.
Nel corso di questa legislatura il Sap ha costantemente segnalato al Governo gli errori che stava
commettendo, ma non è mai stato ascoltato perché sospinto da asserviti consigliori sindacali e dai vertici di
un Dipartimento sensibili unicamente alla propria prospettiva di carriera. Per questi motivi il Sap, non
intende sostenere in alcun modo un’impostazione del genere per quanto riguarda il contratto di lavoro. Da
otto anni gli uomini in divisa attendono un contratto che miri a sistemare la loro posizione normativa ed
economica, ma questo proposto non va in tale direzione. Per propagandare cifre senza un significato, si
stanno sacrificando aspetti importanti del contratto di lavoro. Questo è una presa in giro. La Polizia sarà
presa in giro dall’ennesimo manifesto elettorale.