Albana Ruci Serrone dal febbraio del 2002 è sposata con il sacerdote Giuseppe Serrone. Qualche mese fa ha scritto nel blog dell'associazione dei sacerdoti sposati: Per noi due insieme, in quasi 4 anni, le difficoltà non sono state poche. Per un sacerdote che si dimette, secondo alcune persone ("signori/e", "ministri" e "principi") della chiesa non esiste il diritto ad avere una casa e un lavoro. In queste condizioni è più facile considerare un "fannullone" un uomo che, per anni e anni nella sua vita sacerdotale ha pronunciato la parola "Dio" come creatore dell'amore.
Così, cari/e "signori/e", "ministri" e "principi" della chiesa, alziamo un "grido", che parte dalle profondità del nostro cuore, per dire: NO alle offese.NO alle discriminazioni. SI ai diritti delle famiglie dei sacerdoti sposati.
Albana Ruci Serrone, la giovane moglie di don Giuseppe Serrone (sacerdote sposato che oggi 13 gennaio sarà in udienza a Roma presso la corte d'Appello per la causa di lavoro per i diritti dei parroci e dei sacerdoti), ha condiviso con Giuseppe la sofferenza di quattro anni di discriminazioni e isolamento. Albana è originaria di Tirana ed ha dichiarato sulla causa di domani: "l'obiettivo della nostra causa sono anche i diritti dei sacerdoti che si dimettono e delle loro famiglie. Noi abbiamo capito l'importanza della nostra scelta d'amore nel matrimonio. Questa scelta è anche un segno di amore verso Dio.
Mi chiedo: come mai Dio ama l'uomo e la donna e la famiglia e molti uomini della Chiesa la condannano? Questo modo di comportamento nei nostri confronti ha reso la nostra vita un po' difficile. Giuseppe è stato due volte sospeso dall'insegnamento e io sono stata ricoverata in un opedale psichiatrico".