Cronache

Beni confiscati alla mafia, Pino Maniaci: "Si vada fino in fondo"

A Palermo è indagata Silvana Saguto, presidente della Sezione misure di prevenzione del Tribunale che custodisce i beni confiscati alla mafia, insieme ad altre due persone. Lei si difende: "Nessun dubbio sul mio operato". Il "grande accusatore" Pino Maniaci, direttore di Telejato, ad Affaritaliani.it: "Ora la magistratura vada fino in fondo".

"E' un giorno triste per l'antimafia", afferma Pino Maniaci ad Affari. "Non è piacevole che venga fuori un verminaio simile proprio da un pezzo del tribunale di Palermo, un tribunale comunque sempre in prima linea sulla lotta alla mafia. D'altro canto ripristinare la legalità all'interno di questo tribunale è molto importante".

Maniaci chiede che la magistratura vada fino in fondo: "Il problema è capire se si sta facendo sul serio. Io credo di sì, però forse bisognerebbe pensare di allontanare dagli uffici le persone coinvolte. Speriamo che alla fine, come purtroppo io prevedo, non venga tutto archiviato". Il direttore di Telejato sottolinea che lui è da anni che denuncia una cattiva gestione dei beni confiscati: "Tutto questo parte da una mia segnalazione al tribunale di Caltanissetta dove qualche anno fa sono stato anche sentito e dove ho mandato delle carte. I magistrati hanno indagato in questi due anni credo in maniera seria e importante, visto che si parla anche di intercettaziioni telefoniche messe in atto".

"Siamo fiduciosi sul fatto che la verità venga a galla e che si prendano provvedimenti seri sulla mafia dell'Antimafia", prosegue Maniaci, che poi fa un dicorso anche più generale sui beni confiscati. "Il patrimonio dei beni confiscati dovrebbe tornare alla comunità. Non è possibile che invece alcuni di questi beni restino in gestione a consulenti giudiziari o avvocati come noi abbiamo denunciato". 

(twitter11@LorenzoLamperti)

LA NOTIZIA

Perquisizioni e sequestri a Palermo, ma in tribunale: nel mirino la Sezione misure di prevenzione del Tribunale, presieduta da Silvana Saguto, indagata assieme al marito e all'avvocato Gaetano Cappellano Seminara. Ad eseguirli e' stata la Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Caltanissetta. I reati ipotizzati sono corruzione, concussione per induzione e abuso d'ufficio. Secondo l'accusa, Cappellano Seminara avrebbe ricevuto una serie di incarichi dalla Saguto e in cambio, in altre procedure a lui affidate da autorita' giudiziarie di altre citta', avrebbe nominato il marito della Saguto come consulente. Cappellano Seminara per le sue numerosissime amministrazioni ha ottenuto a Palermo, dopo anni di attivita', una parcella da 6 milioni. La Saguto ha preannunciato la propria intenzione di farsi interrogare per chiarire i fatti. La sezione misure di prevenzione palermitana in Italia gestisce il 43 per cento dei beni confiscati (agi.it).

SILVANA SAGUTO: "NESSUN DUBBIO SUL MIO OPERATO"

"Non ho dubbi sul mio operato e chiederò subito di essere interrogata": così il magistrato Silvana Saguto ha commentato con il sito on line Live Sicilia l'inchiesta in cui è indagata per corruzione, induzione e abuso d'ufficio nell'ambito dell'affidamento di incarichi per la gestione dei patrimoni sequestrati alla mafia. - Il magistrato ha aggiunto: "Incarichi a mio marito? Ne ha avuto uno solo a Palermo, e oggi chiuso, che risale agli anni in cui non ero alla sezione misure di prevenzione".