Scandalo sanità a Parma, le intercettazioni."La mia cura? Un'infusione del c."
"Io ho il centro hub del dolore più grosso d'Italia con 19 mila interventi l'anno. Io ho la mia forza politica. Sposto milioni di euro perché con la forza scientifica (...) noi scriviamo una roba e tutti vengono dietro noi, hai capito? (...) Non è che io faccio il boss (...) comando io e basta... cioè io ho fatto questo, ho creato un sistema". A parlare è Guido Fanelli, il padre della terapia del dolore indagato perché secondo gli investigatori favoriva gli interessi commerciali di case farmaceutiche ottenendo in cambio denaro e beni di lusso tra cui uno yacht. Il suo interesse erano i soldi e la bella vita, tanto che qualcuno lo chiama persino il "Briatore della sanità".
"Tu sei un disperato... soldi, soldi, soldi (,...) ma finalizzati a che cosa? A far la piscina, a comprar la barca (...) tu sei pazzo, cioè, io non lo so, è una roba che non capisco", gli dice una collega in un'intercettazione pubblicata sul Corriere sella Sera. Fanno particolarmente sensazione le intercettazioni a proposito di un filtro per le macchine di emotrasfusione, in commercio dal 2009 senza però aver mai dato prova di efficacia. Per accreditare questo filtro ci vuole una sperimentazione clinica che Fanelli comincia senza chiedere il parere al Comitato etico dell'Azienda ospedaliera. In un'intercettazione con un imprenditore definisce il suo filtro "una volgare pompa di infusione del c..." E ancora: "Dimostrare che con le tre fiale è meglio che con 5 di Voltaren... non lo so come faremo però bisogna inventarsela". Mentre l'ad di una delle società coinvolte. Giuseppe Vannucci, dice: "Se muoiono 100 persone con questo filtro non va in galera nessuno".