Tassa sul cane, i paesi che ce l'hanno sono più attenti al randagismo
La sterilizzazione degli animali da compagnia è l’unica strategia che si è rivelata efficace all’estero per combattere il randagismo
La proposta di un “contributo di solidarietà” per combattere il fenomeno come fa l’Europa.
La sterilizzazione degli animali da compagnia è l’unica strategia che si è rivelata efficace all’estero per combattere il randagismo, che ormai in Italia è un problema endemico e la cui necessaria gestione grava sulle tasche di tutti i cittadini. In molte regioni d’Europa, come l’Austria, la Germania o la Svizzera, dove la sterilizzazione è pratica diffusa, il problema non esiste più.
Si tratta però di un intervento ancora non sufficientemente diffuso in Italia, per motivi in parte culturali e in parte economici. Gli animali da compagnia sono gli unici, per le particolari condizioni di vita che li riguardano, a non essere soggetti a quella selezione naturale che controlla il numero degli individui in tutte le specie selvatiche. Questo porta a una proliferazione fuori controllo, che ha come diretta conseguenza il randagismo.
“Per incentivare la sterilizzazione – propone Angelo Troi, segretario nazionale del Sivelp – sarebbe necessaria una presa di coscienza del problema da parte della Politica con l’introduzione di un contributo di solidarietà: ogni proprietario che sceglie di non sterilizzare il proprio animale dovrebbe versare una cifra stabilita, che costituirebbe prima di tutto un fondo a vantaggio di chi non si può permettere la spesa per l’intervento. Ne potrebbero essere esentati i proprietari che garantiscano con la sterilizzazione di non produrre nuove cucciolate, ma anche di possedere cani meno portati a fughe d’amore o marcatura di tutti gli angoli. Il contributo e il fondo dovrebbero essere affidati al Comune, su cui grava il costo della gestione dei cani randagi ospitati dai canili e l’organizzazione della pulizia delle strade”.
LA SITUAZIONE ALL’ESTERO: L’AUSTRIA, LA GERMANIA E LA SVIZZERA
In Austria è obbligatorio registrare il proprio cane all’anagrafe, identificarlo tramite microchip e anche pagare un contributo annuale, che varia a seconda del comune e oscilla fra i €5 fino ad arrivare ai €100 in alcuni casi. Originariamente il contributo è stato istituito per scoraggiare l’abbandono dei cani, ma ha avuto come ulteriore effetto l’azzeramento del randagismo. Anche in Germania la sterilizzazione è prassi indiscutibile per cani e gatti e il randagismo praticamente non esiste. Si sterilizzano ogni anno 1.300 animali e i prezzi sono molto competitivi. In Svizzera dal 2014 sono i Comuni a riscuotere il contributo annuale sui cani, che risponde a una necessità di legge per controllare la diffusione delle malattie infettive fra gli animali. L’importo varia fra i 50 e i 100 franchi a discrezione del Comune, che anche in Svizzera è l’ente amministrativo a coprire i costi della presenza o della gestione dei cani.
“Si tratterebbe non di un nuovo balzello – conclude Angelo Troi – ma di una forma di responsabilizzazione e di un contributo di solidarietà per la popolazione meno abbiente, verso la quale anzi il sostegno economico per la sterilizzazione potrebbe essere un incentivo ad adottare un cane, incidendo positivamente sul senso di isolamento che le difficoltà economiche spesso producono o rafforzano”.