Cronache
Forestale: "Ci militarizzano. Accorpamento? Pericoloso farlo adesso"
di Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
Il segretario del Sapaf (Sindacato Autonomo Polizia Ambientale e Forestale) Marco Moroni ad Affaritaliani.it: "Il governo ci vuole militarizzare e spacciare tutto questo per una riforma. Conseguenze sulla prevenzione dei reati ambientali. Potremmo essere utili in funzione antiterrorismo, ma manca coordinamento".
Marco Moroni, il governo prosegue sull'accorpamento della Forestale?
Proprio in questi giorni abbiamo incontrato la Madia e il ministro Martina sul futuro della Forestale e pare proprio che non ci sono passi indietro. Il governo vuole il nostro accorpamento in un'altra forza di Polizia, come prevede la legge 124 del 2015. La Forestale sarà così accorpata nell'Arma dei Carabinieri, una scelta che come sindacato non condividiamo. Non discutiamo la necessità di una riorganizzazione ma diciamo le cose come stanno. Accorpare 7 mila unità in un comparto di 300 mila unità non può essere certo venire spacciato per una riforma delle forze dell'ordine come vuole fare invece il governo.
Ma nel merito perché ritenete sbagliato l'accorpamento della Forestale con l'Arma dei Carabinieri?
La Forestale è afferente all'ordinamento civile mentre i Carabinieri sono una forza militare. Tutto ciò è destabilizzante per noi e per i cittadini.
In che modo?
Per quanto riguarda gli agenti della Forestale, saranno presi e catapultati all'interno dell'ordinamento militare da un giorno all'altro. Un contro è scegliere di fare il militare a 20 o 25 anni e un conto è finirci dentro non per propria scelta dopo 20 anni di lavoro e dopo aver costruito una famiglia. L'ordinamento militare è molto più restrittivo di quello civile e ci sono tutta una serie di limitazioni come per esempio il divieto per un agente di avere un coniuge con un esercizio commerciale nella stessa giurisdizione nella quale opera lui. Ci sarà qualcuno che sarà così costretto a trasferirsi senza preavviso. E poi ci saranno conseguenze serie sulla prevenzione dei reati. La Forestale agisce molto sulla prevenzione di crimini ambientali, le forze militari invece hanno carattere repressivo. Cambierà tutto. Faccio un esempio: molti contadini o agricoltori italiani hanno dei fabbricati con eternit, che va smaltito attraverso una particolare procedura. Noi oggi, conoscendo i territori rurali e agricoli, svolgiamo un'attività preventiva per far sì che tutti agiscano in maniera corretta su questo tema. Ma passando alla forza militare potremo intervenire solo quando qualcuno non rispetterà la procedura, con tutto ciò che ne consegue in termini di ambiente e salute.
In questo momento c'è una grande allerta terrorismo in Italia. La Forestale in che modo può, anzi potrebbe visti i piani del governo, essere utile su questo fronte?
Non è certo un mistero che l'attuale situazione emergenziale preoccupa l'Italia e non poco. La nostra attività in materia di antiterrorismo è relativa ma potremmo essere molto utili. Ci occupiamo di ambiente e territorio e anche per questo abbiamo una conoscenza diretta di determinati passaggi tra Francia e Italia. Presidiamo quei territori e conosciamo in maniera molto specifica zone e territori nei quali le altre forze di Polizia non sono molto presenti. Potremmo essere dunque utilizzati per prevenire la trasmigrazione terroristica e al contempo liberare le altre forze di Polizia per il presidio dei luoghi sensibili. Anche per questo pensavamo che in virtù della situazione delicata che stiamo attraversando non si sarebbero dovuti toccare determinati equilibri e compiti all'interno delle forze di Polizia. Evidentemente il governo non la pensa così ma un rimescolamento in questo frangente può essere davvero pericoloso.