Cronache
Trump, musulmani italiani:"Preoccupati, ma non può governare con la xenofobia"
Abd al-Sabur Turrini, direttore generale Co.Re.Is., ad Affari: "Trump? Se facesse quanto ha detto in campagna elettorale sarebbe un dramma"
di Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
"Donald Trump? Se facesse davvero tutto quello che ha detto in campagna elettorale ci sarebbe davvero da preoccuparsi". Abd al-Sabur Turrini, direttore generale Co.Re.Is. (Comunità religiosa islamica italiana), commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it l'elezione del tycoon americano alla Casa Bianca.
Turrini, si prospettano tempi duri per i musulmani negli Stati Uniti.
Speriamo davvero che Trump non metta in pratica quanto ha detto in campagna elettorale. Io personalmente non credo che lo farà. Tante cose le ha dette in maniera opportunistica e propagandistica prima del voto ma anche lui saprà che non può governare un grande Paese multiculturale come gli Stati Uniti in quella maniera.
Sì, ma Trump ha proprio detto che i musulmani non li vuole.
Trump ha espresso in campagna elettorale quella chiusura di odio e paura contrapposta al multiculturalismo e allo sforzo di conoscenza necessari per la società occidentale. Ma in questo momento non sappiamo se Trump farà peggio della Clinton da questo punto di vista. Un conto sono le cose che si dicono in campagna elettorale e un'altra le cose che si fanno per davvero.
Quindi pensa che Trump non farà nulla di quanto minacciato?
Al momento non possiamo saperlo. Era prevedibile che dicesse certe cose prima del voto per accontentare l'elettorato bianco occidentale. Ma non è realistico governare gli Stati Uniti solo con i muri e con le frontiere chiuse. Certamente la politica della Clinton sembrava fosse più lungimirante ma la realtà con la quale che dobbiamo confrontarci è che gli americani hanno votato Trump. Possiamo solo sperare che i concetti xenofobi e autoreferenziali della campagna elettorale lascino spazio a un governo più realistico.
E' però un fatto che in gran parte del mondo occidentale sembra che non si possa vincere un'elezione senza prendersela con l'Islam o con i profughi. Come mai?
Questo succede perché purtroppo le elezioni si vincono sfruttando delle onde emotive o promettendo effetti illusori che non permettono di vedere la realtà per quello che è. La comunicazione politica di questi anni è incentrata sulla propaganda e non sulla conoscenza. Ci vorrebbe una politica basata sulla cultura dell'apertura e della conoscenza e non solo su quella della passionalità e della rabbia.
Da questo punto di vista come si sta comportando la politica italiana?
Il problema di cui le ho parlato è generalizzato. Anche in Italia molte delle decisioni politiche vengono prese seguendo la demagogia. In Italia ci sono un milione e mezzo di musulmani ma ancora non esiste alcuna intesa tra Islam e Stato italiano. La politica ha paura di considerare le cose come stanno realmente. Spesso si preferisce confondere l'Islam con l'immigrazione, con il terrorismo o il jihadismo. Tutte cose che contribuiscono alla strumentalizzazione di una religione e di un'intera comunità.