Cronache

Strage Usa, Obama: "Possibile terrorismo. Limitare la vendita di armi"

"Non sappiamo ancora il perché di questo evento terribile", Barack Obama l'ha ripetuto parlando della strage in diretta tv dallo Studio Ovale della Casa Bianca dove ha riunito il Consiglio per la sicurezza nazionale. "L'Fbi sta indagando" ha aggiunto, "andremo fino in fondo". La connessione al terrorismo resta incerta, "non lo sappiamo. E' possibile", ha detto Obama aggiungendo che il movente potrebbe essere anche una lite sul posto di lavoro. "Ci saranno molti colloqui - ha proseguito il presidente - dobbiamo capire la natura del rapporto tra l'individuo autore dell'attacco e i suoi superiori al lavoro. Dobbiamo aver maggiori dettagli. Resteremo con gli occhi aperti, raccoglieremo prima i fatti poi le conclusioni".

Il problema resta l'accesso alle armi. "Il legislatore dovrà prendere delle misure per fare in modo che l'accesso alle armi non sia così facile come è oggi" ha dichiarato Obama. "Dobbiamo fare in modo - ha aggiunto - che siano assunte misure di buon senso, affinché sia più difficile che i cittadini acquistino armi". Obama ha anche sottolineato che gli Usa dispongono "di un'intelligence molto forte, forze dell'ordine e soldati che lavorano efficacemente per la sicurezza. Ma non possiamo affidarci solo a loro, dobbiamo affrontare il problema, tutti abbiamo un ruolo da svolgere".

LA STRAGE

Il massacro di 14 persone ed il ferimento di 17 ad una festa organizzata in un centro disabili di San Bernardino in California offre piu' ipotesi investigative. Alla pista dell'atto di terrorismo, non esclusa dall'Fbi, si affianca e a tratti si accavalla, quella della possibile vendetta privata, anche se con modalita' tali da lasciar pensare ad una premeditazione accurata. 

Erano solo due killer e non tre come inizialmente riferito i responsabili del massacro. Si tratta di un uomo Syed Rizwan Farook, 28 anni, americano (di religione musulmana), ed una donna, Tashfeen Malik, 27. Lo ha riferito il capo della polizia locale, Jarrod Burguan, aggiungendo che il terzo sospetto che e' stato arrestato non sarebbe coinvolto nella strage.

Ma Farook lavorava come ispettore all'assessorato alla Salute della contea di San Bernardino in California, lo stesso 'ufficio' che ha organizzato il party nel centro disabili della citta' e quindi le vittime sarebbero suoi colleghi, contro il quale provava rancore. Sia il Los Angeles Times che il New York Times, infatti, hanno rivelato che uno dei killer, a questo punto quasi sicuramente Syed, aveva lasciato la festa dopo un alterco con alcuni ex colleghi, per poi tornare sul posto armato con uno o due persone armate. A confermare l'identita' di Syed oltre il padre ed uno dei fratelli anche il cognato Farhan Khan, che ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha detto di non avere idea "del perche' abbia fatto qualcosa di terribile come questo".

Khan ha parlato ad una conferenza stampa organizzata dal Council on American-Islamic Relations (Cair) i cui leader hanno significativamente condannato con parole molto dure la strage che, nonostante la sua matrice non sia stata ancora accertata, ha visto come autore almeno un americano di religione musulmana

L'Fbi non ha infatti escluso che la carneficina sia stata un atto di terrorismo: il capo dell'uffico di Los Angeles, David Bowdich ha dichiarato che questa "e' una possibilita' ma non lo sappiamo ancora. Ancora non voglio dire che lo sapiiamo per certo". Finora una delle poche certezze è che sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia i due killer autori del massacro.

I due killer erano armati con fucili d'assalto, pistole (sembra legalmente acquistate e detenute) ed esplosivi ("pipe bombs", ordigni rudimentali ma letali formati da tubi di metallo imbottiti di esplosivo). Dopo la carneficina all'Inland Regional Center si sono dati alla fuga su un Suv nero. Poco dopo la polizia lo ha intercettato e ha aperto il fuoco crivellando il veicolo di colpi.

Quello di San Bernardino e' il peggior massacro dopo la carneficina alla scuola elementare Sandy Hook di Newton in Connecticut del 14 dicembre 2012. Quel giorno un ventenne, Adam Lamza, con problemi mentali ma legalmente in possesso di un fucile d'assalto Bushmaster AR-15 (da allora diventato un successo comemrciale), entro' nella scuola dove insegnava la madre, uccisa prima di uscire di casa per andare a compiere la mattanza. Nell'istituto masssacro' a sangue freddo 20 bambini e altri 5 adulti prima di suicidarsi. Sull'onda emotiva di quella strage, che impietri' l'America ed il mondo intero, pur essendo solo l'ultima in ordine di tempo di una lunga serie (solo 5 mesi prima, il 20 luglio, il 24enne James Eagan Homes, massacro' 12 persone e ne feri' 70 in un cinema in Colorado alla prima dell'ultimo Batman) il presidente Barack Obama tento' di rendere piu' restrittiva la legislazione sulle armi.

Obama mise il vicepresidente Joe Biden a capo di una commissione che produsse un testo di legge che, pero', venne affondato al Congresso dalla potente lobby delle armi, la National Riffle Association (Nra). Lobby che finanzia generosamente le campagne elettorali di centinaia tra deputati e senatori. Solo il 27 novembre scorso, appena sei giorni fa, quando un antiabortista armato fino ai denti massacro' 3 persone e ne feri' 9 persone n una clinica per il controllo delle nascite a Colorado Springs, Obama affermo' sconvolto: "quando e' troppo e' troppo", lasciando intendere un nuovo impegno per cambiare le cose. L'eco delle sue parole ha fatto in tempo a cadere nel vuoto. In 72 ore ancora una strage.

Strage che e' stata la sparatoria numero 355 dall'inizio dell'anno in cui e' rimasta uccisa almeno una persona. La macabra conta - del tutto provvisoria visto che mancano ancora 28 giorni alla fine del 2015 - e' di 464 persone uccise e 1.319 ferite da un'arma da fuoco e' tenuta dal sito 'Mass Shooting Tracker'. 

 

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