Wikipedia tiranna: il caso di Salvatore Aranzulla
“C’è sempre un wikipediano più wikipedioso di te che ti wikipedia”
Salvatore Aranzulla è un notissimo blogger italiano che è presente praticamente ovunque come risultato di qualsiasi ricerca su Google; infatti quasi tutto il popolo del web ha almeno una volta usufruito dei suoi preziosi consigli informatici su come blacklistare il rompiscatole di turno o bloccare un computer che comincia a parlare da solo per un tasto mal pigiato.
Insomma Aranzulla svolge un lavoro veramente encomiabile per la comunità della Rete.
Eppure, qualche giorno fa è stato cancellato da wikipedia come “voce” perché è stato definito come “non enciclopedico” secondo le regole della enciclopedia on – line.
http://motherboard.vice.com/it/read/salvatore-aranzulla-wikipedia-pagina
Premesso che wikipedia, grazie anche ad una stretta alleanza con google, è la prima fonte che tutti consultano quando si vuole conoscere qualcosa dobbiamo fare alcune riflessioni nel merito.
La prima è che wikipedia è infarcita di errori e quindi non affidabile; chiunque si intenda di qualche materia specialistica sa bene che nel campo, ad esempio, della medicina o della fisica o della matematica ci sono vere e proprio castronerie rilevabili solo dagli esperti; il fenomeno è facilmente osservabile nelle scienze oggettive ma si può notare anche a livello più qualitativo, come nella letteratura o nella storia dell’arte.
Ad esempio wikipedia, secondo esperti Usa, contiene errori su voci riguardanti la salute:
In questo caso wikipedia diviene un pericolo sociale in quanto viene ritenuta una fonte affidabile.
Un caso eclatante fu quello dello scrittore americano Philip Roth che qualche anno fa fece notare un errore sulla sua voce wikipedia ma non fu inizialmente preso in considerazione facendo coprire di ridicolo l’enciclopedia on – line.
http://www.ilpost.it/2012/09/08/philip-roth-prova-a-correggere-wikipedia/
mentre lo stesso Umberto Eco fu molto critico con wikipedia:
Si tratta un po’ come del libero mercato: non sempre si autoregola.
Tuttavia il fenomeno mostra tutta la sua rilevanza quando invece si tratta di politica o personaggi più o meno noti che occorre attaccare.
Wikipedia ha infatti un sistema di controllo solo apparentemente libero e democratico: in realtà tutto il potere è in mano ad amministratori “anonimi” cioè protetti da nickname che hanno un grande potere di interdizione sulle informazioni e cioè quanto di più antidemocratico possa esistere.
Wikipedia quindi lungi da essere il regno ideale e l’ Eden della conoscenza perfetta ed universale è spesso il frutto di guerre occulte tra bande di utenti “anonimi” che scrivono riferimenti denigratori contro i propri nemici; spesso alcune testate “giornalistiche” o blog sono poi in simbiosi con wikipedia e gli stessi “giornalisti”, sempre protetti dal nickname, giocano di sponda per denigrare l’avversario di turno.
Aranzulla, ad esempio, dice che dietro l’azione intrapresa contro di lui ci sono dei concorrenti lavorativi.
Un caso a parte in questo pubblico dibattito sono poi le impermalosite e partigiane esternazioni di Maurizio Codogno “figura preminente” di wikipedia in Italia sul caso Aranzulla.
Chiara la tipica strategia dello scaltro Codogno: quando ci sono onori da cogliere è il “capo” italiano di wikipedia, quando ci sono guai in vista, altrettanto italianamente, diviene per incanto, come dice lui stesso:
“il portavoce di wikimedia Italia (cioè del fan club ufficiale italiano di Wikipedia)”.
In questo modo può tirare sassi nascondendo la mano, perché risulta solo il capo di un semplice fan club e quindi non ha responsabilità legali per quello che succede:
https://medium.com/@.mau./salvatore-aranzulla-e-wikipedia-59b9372c1045#.n8bpnvj1a
Wikipedia è ormai l’esempio provato di un “populismo digitale” che cerca di riscrivere i fatti secondo la convenienza dei propri interessi di consorteria; il rischio è di avere una “narrazione” universale che non è quella oggettiva ma è fortemente manipolata.
Wikipedia invece potrebbe essere un grande sviluppo di conoscenza se ci fosse un controllo serio ed autorevole sulla qualità dell’informazione e su alcuni “nipotini di Rousseau” che non vedono l’ora di infangare il rivale di turno. A loro si può solo adattare una efficace massima politica: “C’è sempre un wikipediano più wikipedioso di te che ti wikipedia” (nonostante l’anonimato).